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MotoGP, Marquez, 10 e sto: pole e record al Sachsenring

Il campione del mondo ancora imbattuto sulla pista tedesca batte Quartararo che continua a stupire. Vinales in prima fila. Male le Ducati, tranne Miller, 5°. Petrucci leggermente infortunato. Rossi in quarta fila, 11°

MotoGP: Marquez, 10 e sto: pole e record al Sachsenring

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Questo Marquez non si batte, Ha ragione Dovizioso, è dura ammetterlo, ma Marc è il migliore. Pole e record. Ordinaria amministrazione per chi, sul tortuoso e difficile tracciato del Sachsenring non ha mai lasciato ad alcuno degli avversari il bastone del comando. In tutte le classi.
E' la decima volta consecutiva che 'Magic' si mette tutti dietro.

Una supremazia, per dare ascolto alle sue parole, determinata dalla natura sinistrorsa del circuito che gli ricorda la sua passione per il flat track.

Sarebbe sbagliato però dire che è stato facile: Quartararo, infatti, gli ha reso la vita difficile, nonostante una sublussazione in FP4, insidiandolo sino agli ultimi istanti.

E' sua la  la miglior Yamaha. El Diablo continua a stupire, e ci si domanda, a questo punto, cosa aspetta la Yamaha a metterlo nelle migliori condizioni possibili, anche se il francese continua a ripetere che la sua M1 va bene, e non c'è nulla di cui lamentarsi.

Del resto che la quattro cilindri in linea di Iwata vada bene è confermato da Vinales - bella la scenetta degli ultimi minuiti quando lui e Marquez si sono aspettati nella corsia dei box - che ha chiuso la prima fila.

Così, alla fine, è toccato alla Suzuki di Rins scattare alle spalle del campione del mondo. Ed è tutto da scoprire se quei pochi metri di distanza saranno un handicap o, piuttosto, un aiuto.

Alex, comunque, ormai non è più una sorpresa, cosa che non si può dire del pilota della miglior Ducati in qualifica: quella di Jack Miller, bravo a finire davanti ad un Crutchlow, come sempre combattivo. Jack è sicuramente pilota di talento, anche se ondivago nelle prestazioni.

L'australiano non ha ancora avuto il via libera da Borgo Panigale sul rinnovo del contratto, ma il posto in Pramac ormai è suo.
E c'è chi si domanda se questa Ducati già in versione 2020 è veramente la miglior squadra possibile

Trovandosi a commentare le qualifiche del Gran Premio di Germania verrebbe da dire di no.

Dovizioso, bloccato in Q1 da Nakagami, tornato in pista con le stampelle, è stato infatti decisamente sottotono. Qualcosa non sta girando per il verso giusto per lui, autore fino a questo momento di una stagione sottotono rispetto alle due precedenti.

Sfortunato, ma questa non è più una novità, invece, Danilo Petrucci, fermato in Q2 da un bel botto, risoltosi fortunatamente con poche conseguenze. Ma che potrebbero rivelarsi decisive in gara: parziale lesione al legamento e lassità del pollice della mano destra.

Meglio di lui, ma appena di una casella, fatto Rossi, bravo ad uscire dalla Q1, nonostante una scivolata nell'ultima tornata grazie ai suo meccanici così veloci da farlo rientrare con la M1 'buona'.

Peccato che, come da un po' di tempo, il Fenomeno sia sempre - perlomeno in prova - la peggiore delle Yamaha in pista.
E' vero, è ancora lui il miglior piazzato nel mondiale, ma che vuol dire?

C'è qualcosa che non sta funzionando nel binomio uomo-moto, qualcosa che non lo fa girare come un meccanismo bene oleato.

Eppure Vale non sembra in affanno, e in gara, sicuramente, riuscirà a tirare fuori il massimo, anche se, immaginiamo, dovrà subire l'attacco del suo delfino, Franco Morbidelli, che scatterà dalla terza fila davanti a Pol Espargarò, come sempre il migliore delle KTM in pista e Mir.
Attenzione però a scommettere su un Gran Premio capace di ricalcare pedissequamente questa qualifica.

Il Sachsenring, così corto, così tormentato, può offrire delle sorprese. E speriamo che le tiri fuori, altrimenti la vacanza offrirà relax per pochi, e numerosi pensieri per la testa a molti.

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