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SBK, Sykes si prende anche la FP2, 4° Rea, 6° Bautista

L'alfiere BMW precede Lowes e Razgatlioglu, soffrono le Ducati con Davies 9° e Rinaldi 15°, mentre van der Mark 11° e Melandri 13°

SBK: Sykes si prende anche la FP2, 4° Rea, 6° Bautista

Una sfida sul filo dei millesimi. Già, perché in soli 79 troviamo ben quattro piloti. È questo il messaggio che giunge dalla FP2 di Donington, dove Tom Sykes e la sua BMW si rivelano nuovamente i migliori del gruppo. Il venerdì è quindi di quelli da incorniciare per il 66, che dopo il riferimento siglato nella FP1, pensa bene di ripetersi al pomeriggio, grazie al crono di 1’27”733. Nessuno è riuscito a fare meglio dell’alfiere Shaun Miur, che ci ha tenuto a mettere in mostra la propria competitività.

Merito della conoscenza della pista di Tom e di una crescita mostrata dalla S1000RR, che da Misano può fare affidamento su ben dieci cavalli in più di potenza. Insomma, le premesse sembrano essere delle migliori, anche se i distacchi sono contenuti. Ne sa qualcosa Alex Lowes, staccato di soli 18 dalla vetta, così come Toprak Razgatlioglu, che nonostante una caduta nel finale porta la Kawasaki in terza posizione, davanti a quella di Johnny Rea.

Se al mattino il Cannibale ha dovuto fare i conti con un gap di ben nove decimi, al pomeriggio il nordirlandese è passato all’attacco, portandosi nei piani alti della classe con il compagno Leon Haslam alle spalle. Ben tre quindi le ZX-10RR nei primi cinque posti con la Ducati di Alvaro Bautista chiamata a rincorrere.

Per lo spagnolo questa è la prima apparizione con la Rossa a Donington e di conseguenza serve trovare la giusta fiducia. Eppure il numero 19 un passo avanti l’ha compiuto, abbassando di oltre un secondo il crono della FP1 e risultando in ritardo dalla leadership di meno di tre decimi (+0.272). Il punto nevralgico per Bautista è senza dubbio il tratto centrale, dove fatica  gestire nel misto la moto. Soffrono invece tutte le altre V4 con Davies soltanto nono con oltre mezzo secondo, mentre Rinaldi 15° e Laverty in fondo al gruppo.

Tra i primi dieci spicca però la Yamaha di Sandro Cortese, così come quella di Loris Baz, mentre resta fuori la R1 di Michael van der Mark e Marco Melandri. L’olandese è stato l’unico a non migliorare la prestazione del mattino, ma bisogna ricordarsi che è reduce da intervento chirurgico a seguito dell'highside di Misano, mentre l’alfiere GRT fatica con il posteriore. Tra loro due la BMW di Peter Hickman. Nelle retrovie le Honda.   

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