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MotoGP, Tardozzi: "Se Lorenzo ha sondato Ducati, non ha chiamato me"

"Non posso dire al 100% che non sia vero, ma conoscendolo lui vuole vincere in Honda. Petrucci ha meritato il 2020, è cresciuto e con Dovi in squadra possiamo battere Marquez". 

MotoGP: Tardozzi: "Se Lorenzo ha sondato Ducati, non ha chiamato me"

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Di un contatto Lorenzo-Ducati si era iniziato a parlare già più di due settimane fa. Gli uomini della Rossa, pur registrando la voce, non la avevano smentita, ben sapendo che una smentita è una mezza affermazione.

Anche oggi che la notizia è pubblica la si tratta con sufficienza, ma oggi che la seconda sella in Ducati è stata confermata a Danilo Petrucci se ne può parlare.

"Partendo dal presupposto che Danilo si è assolutamente meritato la conferma in Ducati, io devo dire che quando ho letto queste notizie sono rimasto senza parole. Personalmente non ne so niente, io non ho mai avuto un contatto con Jorge per un suo ritorno in Ducati. Poi se qualcuno del suo entourage o lui stesso ha fatto una telefonata, io questo non lo so. Onestamente non abbiamo mai pensato ad una ipotesi del genere e non vedo perché ci dovremmo pensare adesso che abbiamo confermato Petrucci". 

"Non posso negare con assoluta certezza che un contatto Lorenzo-Ducati ci sia stato"

Ma secondo te sarebbe stato uno scenario plausibile?

"Conoscendo Jorge, io sono convinto che voglia assolutamente riuscire nell’impresa di vincere con la Honda. Lui è un tipo che non accetta le sconfitte e lasciare la Honda rappresenterebbe una sconfitta. Per quanto lo conosco bene, sapendo quanto è tenace, mi sembra una ipotesi molto difficile. Certo, io non so per certo che non ci sia stata nessuna telefonata, quindi non lo posso negare in maniera certa al 100%. Ma detto questo, Lorenzo è uno che vuole vincere le sue sfide e in Ducati in parte ce l’ha fatta vincendo tre gare. Sono certo che voglia fare lo stesso in Honda. Non ha vinto a caso quello che ha vinto e la sua determinazione mi è davvero ben nota. Ha delle difficoltà adesso, è innegabile. Ma prima di darlo per spacciato o per finito in Honda, io aspetterei".

Lui sta avendo tanti problemi con una moto che solo Marquez riesce a sfruttare al massimo. Voi in Ducati sembrate aver superato quel problema.

"La verità è che adesso le prestazioni dei nostri piloti sono allineate, ma lo sono anche quando le cose vanno male. Siamo riusciti a dare una moto che ha le stesse possibilità di essere sfruttata da tutti i piloti, ma poi quando ci sono situazioni come quella di Assen, anche i problemi si verificano su tutte le moto e questa è un aspetto su cui dobbiamo lavorare. Dobbiamo migliorare la moto, perché ci sono degli aspetti che i nostri piloti amano della GP19 e altre cose su cui dobbiamo migliorare. Per fortuna ci stanno dando tutti feedback molto simili, quindi la strada tecnica da perseguire è abbastanza nota. Poi riuscire a farlo è un’altra cosa".

"Con Petrucci non poteva esserci un esito diverso: ha fatto un ottimo lavoro"

Davide  è comunque particolarmente soddisfatto per l'accordo che Ducati ha raggiunto con Danilo Petrucci. Una firma che ha semplificato l'equazione complessa che rappresenta la gestione di una squadra in MotoGP. Adesso tutti potranno concentrarsi a lavorare per ottenere il massimo, in un clima di serenità che in realtà non è mai mancato. C'era forse pressione su Petrucci, questo è indubbio. 

Ma, come ha sottolineato lo stesso pilota, la pressione è stata incanalata nel modo giusto e probabilmente ha anche permesso a Danilo di ottenere certi risultati. Andare avanti nella stagione lasciando ancora sospesa questa situazione avrebbe forse complicato le cose, invece l'annuncio della firma ha davvero dato uno scossone positivo all'ambiente.

"Secondo me Danilo ha fatto un grandissimo lavoro su se stesso e sulla Ducati - ha dichiarato Tardozzi -  e noi abbiamo iniziato a parlare con lui già da diverso tempo. C’è voluto qualche giorno in più del previsto per mettere a punto i vari dettagli. Direi che il risultato finale era già abbastanza chiaro a tutti e penso che questo sicuramente possa dare maggiore sicurezza a Danilo, ma quello che ha fatto in inverno e ad inizio stagione è sotto gli occhi di tutti. Non poteva esserci un esito diverso".

"Una soddisfazione avere Dovi e Petrux in squadra, due piloti che si rispettano completamente"

Cambierà qualcosa tra di loro adesso che anche Danilo ha un contratto fino al 2020?

"Credo che Dovizioso e Petrucci continueranno a crescere assieme, ad aiutarsi. Secondo me Danilo  -  ha sottolineato Tardozzi - non cambierà il suo atteggiamento in gara nei confronti di Dovizioso, nel senso che sono convinto che continuerà a correre in modo intelligente, puntando a fare risultato e nel frattempo rispettando il proprio compagno di squadra. Esattamente come farà Andrea. Per noi è una soddisfazione incredibile avere due ragazzi così in squadra. Ricordo che il motociclismo è uno sport individuale, ma loro corrono avendo completo rispetto l’uno dell’altro. Mi aspetto che nessuno dei due rallenti l’altro quando ci sarà da fare una performance di squadra, così come ha già detto Dovizioso. Io mi fido del loro giudizio. Noi come Ducati siamo stati complici nel vedere concretizzarsi questa situazione di equilibrio tra i due". 

Pensi che una squadra come questa sia la formula giusta per battere Marquez?

"Per battere Marquez non ci vuole nessuna formula particolare, serve solo una moto supercompetitiva e voglia di rischiare in modo consapevole. E’ chiaro a tutti, sia a noi che ai piloti, che Marc è un vero campione. Lo dicono i numeri, lo dice ancora di più quello che fa in pista. Io penso che noi siamo facendo il massimo per trovare le migliori soluzioni e qualsiasi strada che possa essere utile nell’aiutare i piloti ad eccellere nelle performance. L’intelligenza e il talento dei nostri due piloti li ha portati a migliorarsi. Penso che il salto in avanti di Danilo sia sotto gli occhi di tutti, ma anche per Dovizioso è la stessa cosa. Andrea mi ha confermato più volte che il rapporto e gli allenamenti con Danilo stanno aiutando anche lui. Quindi si, ci credo in questa coppia ed in questo metodo. Andrea è stato un po' il padre di questa situazione, che come Ducati abbiamo sposato, e Danilo la sta portando avanti nel migliore dei modi".

"Con quattro moto ufficiali nel 2020 avremo più informazioni su cui lavorare"

Sembra che sia possibile vedere in pista quattro moto ufficiali nella prossima stagione. Uno scenario che può aiutare nello sviluppo?

"Avere quattro moto ufficiali nel 2020 potrebbe rappresentare un passo in avanti, ci permetterebbe di avere ancora più informazioni su cui lavorare. Al momento non c’è nessuna certezza ancora, ma un passo alla volta stiamo lavorando in quella direzione". 

Pensi che, dando per scontato la permanenza di Miller in Pramac, i quattro piloti siano tutti dei buoni collaudatori?

"Credo che tutti e quattro piloti potranno contribuire allo sviluppo. Hanno tutti l’esperienza necessaria, anche Bagnaia che adesso è un rookie ma sta facendo dei passi in avanti ogni weekend. Deve fare ancora un ultimo passo in avanti, ma lo sta facendo un po' alla volta e sono convinto che non abbia ancora dimostrato le sue vere potenzialità. L'anno scorso ha vinto il mondiale Moto2 e ci correva Quartararo, che le ha prese spesso da lui mentre oggi sta andando benissimo. Per quanto riguarda Dovizioso, Petrucci e Miller non c’è bisogno di sottolineare che ormai conoscono la moto perfettamente, e sono in grado di dare indicazioni precise". 

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