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MotoGP, Al Sachsenring si frena un secondo in più rispetto a Phillip Island

Il tracciato tedesco è considerato mediamente impegnativo per le pinze dei freni, su cui vengono esercitati otto quintali di peso

MotoGP: Al Sachsenring si frena un secondo in più rispetto a Phillip Island

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Sachsenring, ovvero il giro di boa del Motomondiale, sulla pista che due anni fa ha festeggiato i 90 anni di vita. Proprio in Germania, ma al Nurburgring, nel 1978, risale la prima vittoria dei freni Brembo nella classe regina. A trionfare fu Virginio Ferrari (Suzuki) con soli 7 decimi di vantaggio su Johnny Cecotto. ​

Il Sachsenring è l’unico tracciato della MotoGP di lunghezza inferiore ai 4 km. Eppure vanta addirittura 13 curve, di cui 10 a sinistra, mentre i rettilinei sono tutti piuttosto corti: il più lungo, quello d’arrivo, supera di poco i 700 metri. ​La tortuosità della pista si traduce in un ricorso modesto ai freni: 3 delle 8 frenate si protraggono per meno di 2 secondi e una quarta per soli 2,4 secondi. ​

D’altra parte l’assenza di lunghi intervalli tra una curva e l’altra ostacola il raffreddamento dell’impianto frenante, spesso ostacolato dalle alte temperature: nel 2015 durante la gara l’asfalto raggiunse i 42 gradi. ​

Secondo i tecnici Brembo che assistono il 100 per cento dei piloti della MotoGP 2019, il Sachsenring rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni.  In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, il secondo più basso di tutta l’estate dopo il TT Circuit Assen. ​

L’impegno dei freni durante il GP 

Durante un intero giro i piloti della MotoGP utilizzano i freni 8 volte per un totale di 240 volte sull’intera gara. I 23 secondi al giro in cui gli impianti frenanti sono chiamati ad intervenire costituiscono il secondo record negativo del campionato, superiore solo ai 22 secondi di Phillip Island che però presenta solo 7 frenate. ​
A differenza della pista australiana che vanta una sola decelerazione superiore ad 1,1 g, il Sachsenring si contraddistingue per 4 frenate da almeno 1,2 g. Le 3 frenate da 0,4-0,6 g però abbassano notevolmente la media sul giro, portandola a 0,95 g. ​

Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera gli 8 quintali.

 Le frenate più impegnative

Delle 8 frenate del Sachsenring solo 2 sono considerate altamente impegnative per i freni mentre 2 sono di media difficoltà e le restanti 4 sono light. La frenata alla prima curva è quella che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 285 km/h ed entrano in curva a 76 km/h dopo 249 metri di frenata.
I piloti si attaccano ai freni per 5,5 secondi e subiscono una decelerazione di 1,3 g. La pressione del liquido freno Brembo HTC 64T arriva a 13,2 bar. Il carico sulla leva è 6,2 kg.


Alla curva 12 la frenata dura 4,1 secondi: il tempo necessario per passare da 284 km/h a 118 km/h. Il carico sulla leva è di 5,6 kg mentre la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T arriva a 12,1 bar. Alle curve 2 e 3 invece i freni sono utilizzati per meno di una novantina di metri ciascuno: 63 metri alla curva 2 e 86 metri alla curva 3, con carichi sulla leva inferiori in entrambi i casi ai 3 kg.

Prestazioni Brembo

Conteggiando insieme i GP Germania e i GP Germania Est, le moto con freni Brembo hanno vinto 32 gare della classe regina.  

Limitando l’analisi al Sachsenring, nemmeno una volta la moto vincitrice in 500 e MotoGP hanno fatto a meno di componenti Brembo. Honda ha vinto le ultime 9 edizioni: le prime 3 con Dani Pedrosa, le successive con Marc Marquez. ​

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