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MotoGP, Rossi non chiude gli occhi dopo il terzo 'zero' consecutivo

Colpa sua o colpa della sua squadra? Questa è la discussione che oggi anima la MotoGP. E' vicino il ritiro od un (ennesimo) rimescolamento nel team?

MotoGP: Rossi non chiude gli occhi dopo il terzo 'zero' consecutivo

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Fu un fine stagione da dimenticare, quello del 2011, per Valentino Rossi.
Tre ritiri consecutivi fra Giappone, Australia e Valencia, con in mezzo il terribile incidente di Marco Simoncelli in Malesia che costrinse all'annullamento della gara.

Due mesi totalmente da dimenticare dei due anni terribili in Ducati.

Niente da paragonare alla situazione attuale, anche se alla scivolata al Mugello all'Arrabbiata 2 e alla birillata del Montmelò innescato da Lorenzo, si è aggiunta ora la recente caduta nel GP di Olanda, con il pesarese che al 5° giro ha perso il controllo della sua M1 alla veloce curva 8 e ha travolto pure l'incolpevole Nakagami.

Una battuta d'arresto avvenuta proprio in un momento in cui la M1 è apparsa uscire dalla crisi, visto che è salita sul podio a Barcellona, occupandone ben due gradini ad Assen.

Non si può infatti parlare di scarsa competività per una casa che, grazie al 5° posto in rimonta di Franco Morbidelli ha messo tre moto nelle prime cinque posizioni.

Del resto cosa hanno fatto le sue rivali?

La Honda, se si eccettua la seconda posizione di Marc Marquez, che fa razza a parte, può vantare appena un 7° posto con Cal Crutchlow, a 18 secondi!, non poi troppo distanti dai 14 e spicci della Ducati. Dunque di quale crisi parliamo?

Valentino Rossi, poi, è quinto nel mondiale e in gara, poco prima della scivolata, al quarto giro, ha realizzato il 7° miglior tempo in gara, ad appena tre decimi dal migliore realizzato dal vincitore, il suo compagno di squadra, Maverick Vinales.

E' partito dietro, questo si, anche se in questa occasione ha dovuto subire una penalizzazione per aver realizzato il suo miglior tempo che gli avrebbe consentito di accedere direttamente alla Q2 per aver toccato la linea verde.

Una ironia della sorte per uno che, diversi anni fa, quando la Direzione di Gara era meno fiscale, operò il sorpasso su Casey Stoner, a Laguna Seca, addirittura tagliando la curva del Cavatappi e ha vinto ad Assen tirando dritto all'ultima variante.

Ha commesso un errore per eccesso di foga, il Nostro, esattamente come, due settimane fa, lo ha commesso Jorge Lorenzo a Barcellona nello strike che lo tolse di gara.
In quel momento Vale aveva appena girato in 1.34.039, il terzo miglior tempo della gara.

"Ero in pieno recupero, stava andando bene quando sono arrivato alle spalle di Nakagami. Ho provato a passarlo alla 8, ma ero un po’ fuori traiettoria e quando sono entrato in curva mi si è chiuso l’anteriore. Purtroppo cadendo ho trascinato anche lui a terra. Mi dispiace molto di questo, è stato esclusivamente un mio errore. Sembrava che la gara potesse andare abbastanza bene, ma è finita subito", ha detto a bocce ferme.

Dei mancati risultati, quindi, Valentino si sta prendendo tutte le colpe e, per il momento, non sembra mettere sotto accusa l'operato del suo team.

"E' un grande risultato per la squadra (la vittoria di Vinales ed il terzo posto di Quartararo N.d.R.) e sono felice per la Yamaha - ha aggiunto Rossi - E’ una vittoria importante e sinceramente Maverick se la merita perché ha guidato in un modo impeccabile dal venerdì. Questo risultato per me è importante, perché avere due moto sul podio significa che dobbiamo lavorare per essere competitivi quanto loro".

Domenica prossima si corre al Sachsenring, dove l'anno passato Rossi concluse il Gran Premio in seconda posizione, alle spalle di Marquez ma davanti a Vinales, staccato di appena due secondi.

L'occasione di smentire quanti già ne danno per prossimo il ritiro è grande.

 

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