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MotoGP, Rossi: "Sono lento e non so il perché"

Valentino partirà 14°: "i dati di Vinales non spiegano il motivo delle mie difficoltà. Cambio generazionale? Lo sento da 12 anni e sono ancora qui"

MotoGP: Rossi: "Sono lento e non so il perché"

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Sembrerebbe strano, se non fosse che ormai è una storia vista e rivista tante (per non dire troppe) volte: Vinales velocissimo e Rossi nei guai. Ad Assen si è aggiunto a Maverick anche Quartararo (passato in una manciata di gare da sorpresa a certezza) e a Valentino non è rimasto che guardarli spartirsi le prime due posizioni sullo schieramento, mentre lui era seduto nel box, escluso dalla Q2.

Nel team abbiamo una sola Yamaha buona e ce la scambiamo, qui è il turno di Vinales” cerca di sdrammatizzare la sua 14ª posizione il Dottore, anche se una battuta non basta a risolvere le cose. Anche perché le cose si erano messe bene al mattino, nonostante un piccolo errore che lo aveva escluso dalle prime posizioni.

“Ero uscito dalla pista, toccando la parte verniciata di verde, e mi avevano cancellato il tempo - racconta - Però ero abbastanza ottimista del mio potenziale, credevo di potere entrare in Q2.

Perché non è successo?

Nel pomeriggio le temperature si sono alzate e mi sono trovato nei guai. Ho perso grip ed ero lento, il risultato è che domani partirò indietro e con un passo tutt’altro che fantastico. Sarà una gara difficile per me”.

Il caldo, però, non ha influito sulle prestazioni  di Quartararo e Vinales…

È vero,  Fabio e Maverick sono stati molto veloci, mentre io e Morbidelli abbiamo sofferto. Non sono riuscito a sentirmi a mio agio sulla M1, soprattutto nelle parti più veloci del tracciato. Sappiamo solo che dobbiamo migliorare, ma non cosa sia successo. È una situazione molto strana”.

Le gomme possono avere influito?

“Non credo proprio, l’anteriore è la stessa che ho usato a Barcellona e la posteriore è molto simile, non  c’è una grande differenza. A volte mi capita di riuscire a guidare bene, altre soffro di più”.

Guardare i dati di Vinales può aiutare a trovare una risposta?

L’ho già fatto, lui è un po’ più veloce in tutte le parti della pista, ma non stiamo riusciti a capire il perché, quei dati non hanno offerto nessuna risposta. Sinceramente, lui e Fabio in qualifica hanno fatto veramente paura, perché hanno girato da soli, senza avere un riferimento”.

C’è anche un altro aspetto: sono giovanissimi. Questa è la prima fila con l’età media più bassa della storia nella classe regina.

È bello che arrivino in MotoGP dei giovani forti, ma io a questa cosa del cambio generazionale non credo molto. La prima volta l’ho sentita a Le Mans da Vermeulen nel 2007 e dopo 12 anni sono ancora qui! (ride). Scherzi a parte, direi che i vecchietti si difendono ancora, e non parlo di me che lo sono particolarmente, ma mi riferisco a Dovizioso e Lorenzo che hanno passato i trenta. Detto questo, penso che Quartararo si stia dimostrando pronto per vincere”.

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