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SBK, FIM si difende: "A Suzuka l'organizzatore ha sbagliato con la Ducati"

Hennekam chiarisce la posizione della federazione: "Non avrebbero dovuto accettare iscrizione delle due squadre e per questo si sono scusati"

SBK: FIM si difende: "A Suzuka l'organizzatore ha sbagliato con la Ducati"

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La notizia della esclusione delle Ducati V4R iscritte alla 8 Ore di Suzuka da parte dei team De Light e Banner Racing, ha sollevato un discreto polverone. La mancata ammissione è stata infatti determinata dai criteri di omologazione vigenti e non c'è stato alcun passo falso da parte della FIM da questo punto di vista.

Il problema è che l'organizzatore della classica Endurance che chiude il mondiale EWC 2019 non avrebbe dovuto permettere alle due squadre di iscriversi alla gara, di sviluppare le moto e di effettuare i test senza la certezza di poterle poi ammettere al via della gara. Una leggerezza che ovviamente è costata tanto tempo e fatica inutilmente spesi dalle squadre, che almeno hanno incassato la fiducia della Ducati, come ha espresso Paolo Ciabatti intervistato in mattinata ad Assen (leggi QUI l'intervista). 

A sostenere questo identico punto di vista è arrivata direttamente la FIM, nella persona di Charlie Hennekam, che ricopre il ruolo di Coordinatore della Commissione tecnica internazionale, che dopo aver sottolineato la mancata omologazione per la Ducati per questa stagione ha anche indicato in un palese errore dell'organizzatore il punto di partenza di tutto.

"Sfortunatamente, sembra che le squadre non si siano state informate sulle condizioni di partecipazione prima dell'iscrizione  - ci ha comunicato Hennekam - e siano state inizialmente accettate dall'organizzatore di Suzuka. Nel frattempo, l'organizzatore ha ammesso il proprio errore qualche tempo fa e si è scusato con le squadre".

E' stato dunque tutto frutto di una iniziale superficialità da parte dell'organizzatore della Endurance, che ha di fatto accettato l'inscrizione delle due Panigale V4R salvo poi scoprire di aver commesso un errore. Forse le due squadre speravano in una deroga regolamentare, come spesso accade a Suzuka. In questo caso, sembra che la deroga sia destinata a non arrivare. 

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