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Saper raddrizzare un weekend partito in maniera negativa è una dote notevole, e Leon Haslam può vantarsi di averla. Il numero 91 infatti ha chiuso con una caduta Gara1, rifacendosi però oggi con un terzo posto nella Superpole Race ed un altro in Gara2. Una domenica da incorniciare quindi, dove l'unico punto negativo riguarda il contatto con Marco Melandri.
"Non l’ho visto perché veniva da dietro. Mi ha colpito tra la uno e la due così ho cambiato direzione, e lui mi ha colpito nuovamente. Non so se è caduto in quel momento o successivamente, ma so che Melandri è così quindi non mi sorprende".
A parte ciò Haslam può esultare per il risultato ottenuto, arrivato grazie ad un mix di velocità ed intelligenza.
"Quando Rea e Toprak erano davanti rilevando i miglioramenti sulla lavagna ho iniziato a battagliare ed ho pensato di spingere per raggiungerli, ma subito dopo ho desistito perché stavo già correndo troppi rischi, e dovevo guardarmi da Lowes per non perdere il podio".
Leon ripercorre il suo weekend passo dopo passo, rilevando i miglioramenti sulla sua Kawasaki.
"Cadere ieri sul bagnato è stato frustrante, ho spinto per recuperare su Sykes ed ho commesso un errore, mentre nella gara sprint il suo problema mi ha aiutato a raggiungere il podio. In Gara2 ho sentito subito una maggiore confidenza, specie sull’anteriore, e questo mi ha consentito di essere più incisivo".
Il 91 ha le idee chiare, e specifica quale sia l'area su cui dovrà lavorare in futuro, sia sulla moto che su sé stesso.
"L'’ingresso in curva resta il mio principale problema: abbiamo fatto dei passi avanti negli ultimi test per risolvere la questione sotto il profilo del telaio, mentre qui siamo migliori nell’elettronica. Queste cose mi hanno certamente aiutato, e forse il fatto che entro troppo veloce in curva dipende anche dal mio stile. Cambiare stile non è facile a volte, ma siamo cresciuti ed abbiamo incontrato un buon weekend".
