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SBK, Davies: "Io e Bautista come Lorenzo e Marquez? Qualcosa del genere"

"E' difficile chiedere modifiche quando il tuo compagno vince tanto, ma i miei problemi non dipendono solo dal mio stile. Alvaro è caduto due volte, la moto non è facile"

SBK: Davies: "Io e Bautista come Lorenzo e Marquez? Qualcosa del genere"

Chaz Davies non è per niente soddisfatto al termine di Gara 2 a Misano. Il gallese ancora non è riuscito a trovare la giusta confidenza in sella alla Panigale V4 ed oggi dopo essere caduto nella Superpole Race si è dovuto accontentare di un settimo posto che ovviamente è un risultato ben lontano dalle sue ambizioni. La prestazione opaca di Chaz fa il pio con la caduta di Alvaro Bautista, che pur avendo dominato il mondiale fino a questo momento ha commesso due errori gravi ed oggi si ritrova un margine di appena 16 punti su Jonathan Rea.

Una situazione che in un certo modo ridimensiona anche lo strapotere della Panigale V4R in SBK e che lo stesso Chaz afferma di avere molto ben presente in testa già da qualche mese. Davies a fine gara ha commentato proprio questo, ovvero il reale livello di competitività della V4 costruita a Borgo Panigale, che fino a questo momento è riuscita realmente a brillare quasi esclusivamente nelle mani dello spagnolo.

"La nostra moto può essere fantastica - ha dichiarato Davies -  il suo potenziale è assolutamente incredibile e l’ho sperimentato personalmente ad Imola. Ma in altre gare è stato molto difficile tirare fuori il suo potenziale. Questo fine settimana avevamo Michele Pirro qui nel box ed è stato molto utile. Lui ha tantissima esperienza ed ha aiutato nello sviluppare la moto. Averlo avuto qui a correre l’ha probabilmente aiutato a capire alcuni dei problemi che abbiamo e questa è una cosa davvero importante. Spero che questo possa essere una lezione da imparare per tutti, devo ricordare che la moto è ancora molto giovane e le condizioni dell’asfalto che abbiamo trovato qui non le avevamo ancora incontrate. Sono situazioni in cui dobbiamo ancora trovare il bilanciamento della moto".

Dall'esterno la vostra situazione ricorda un po' quella della Honda in MotoGP, con Marquez che domina e Lorenzo che chiede di modificare la moto. 

"Si, in un certo modo la nostra situazione è simile a quella di Lorenzo e Marquez. C’è anche Carl che sta avendo qualche problema con quella moto, pur avendo sempre fatto un grande lavoro. In definitiva noi abbiamo bisogno di altri piloti Ducati in lotta per il podio. Noi dobbiamo creare un pacchetto che funzioni con molti piloti e Alvaro ha avuto due incidenti nelle ultime due gare, che per alcuni verso sono anche stati simili tra loro. Mi sembra chiaro l’area in cui abbiamo bisogno di lavorare". 

Oggi c'era anche Dall'Igna nei box, un'ottima occasione per trovare delle soluzioni.

"E’ sempre positivo avere Dall’Igna qui nei box - ha affermato - in modo che possa vedere con i suoi occhi certe cose. Dal mio punto di vista, io sto avendo tutto il supporto possibile dalla Ducati, ma è un po’ difficile spiegare i miei problemi, o forse dovrei dire giustificarli, quando il mio compagno di squadra sta vincendo così tanto. Quindi è una situazione difficile per me, perché ovviamente loro mi guardano e mi chiedono di cambiare il mio stile di guida, ma per me alcuni problemi che abbiamo bisogno di individuare non sono solo una questione di stile, ma fondamentalmente dei dettagli che dovremmo sistemare. Penso che questo weekend abbia confermato che la moto non è particolarmente facile". 

In particolare quale credi sia il principale problema per te in sella alla V4?

"Per me non riusciamo a frenare abbastanza bene - ha sottolineato Chaz -  il che ci permetterebbe di sfruttare meglio anche la gomma posteriore. Ma oltre a questo, il più grande problema è il grip appena riprendo in mano il gas, almeno per me. Anche oggi, considerando che le sensazioni non erano buone e che le prestazioni delle Ducati non sono state ottime, se avessi avuto un pelo di grip in più in quella fase di apertura del gas, la gara sarebbe andata in modo diverso. Non ero così lontano per quanto riguarda i tempi sul giro, ma avendo questo problema di grip non avevo la reale possibilità di lottare per la vittoria. Per me il grip era assolutamente atroce. Avevo anche dei problemi con l’anteriore e mi sono giocato tutte le mie carte. Rialzavo velocemente la moto, cercavo di non forzare troppo in curva, e alla fine i tempi sono rimasti più o meno gli stessi". 

Ma almeno hai trovato una base su cui lavorare?

"Il nostro passo non è stato molto lontano da quello per il podio nelle ultime gare. Probabilmente la moto con cui ho corso a Jerez, non era poi tanto diversa da quella con cui ho corso oggi. Abbiamo trovato un discreto punto di partenza per l’assetto di base, ma non è abbastanza. Questo mi permette di fare un certo tipo di risultati, ma non è abbastanza". 

Ti aspettavi di avere tanti problemi a Misano?

"No, è stato tutto molto difficile oggi. Ho perso l’anteriore nella Superpole Race alla curva 14 ed ho deciso di fare qualche piccolo cambiamento sulla moto in vista di Gara 2 e probabilmente erano le modifiche giuste da fare per le condizioni che abbiamo avuto in gara, ma non ci hanno permesso di fare realmente il passo in avanti di cui avevamo bisogno. Davvero fastidioso finire in questo modo questo fine settimana, è stata molto critica da gestire come gara per colpa del poco grip che c’era sull’asfalto. Oggi in realtà abbiamo sofferto un po’ tutti noi piloti Ducati". 

Dopo quello che è successo a Jerez, Melandri oggi è caduto per passare Haslam ed è mancato poco che non ci fosse un'altra collisione. Hai visto la sua caduta?

"Ad essere onesto non ho visto la caduta, ma la mia opinione su Marco Melandri è la stessa di Jerez. Se cerca di fare manovre del genere, credo che forse sia molto sotto pressione. Penso che non riesca ad essere veloce quanto vorrebbe, non sente bene la moto e prende queste decisioni azzardate". 

Audio raccolto da Riccardo Guglielmetti e Paolo Scalera

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