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SBK, Nava: "Il segreto di Bautista? Guida la Ducati come una 250"

Il capotecnico di Alvaro: "sul bagnato gli manca solo esperienza e ha pensato al campionato. Tornare in MotoGP? Si trova bene in SBK, ma fa parte dell'indole di un campione non accontarsi mai"

SBK: Nava: "Il segreto di Bautista? Guida la Ducati come una 250"

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Gli avversari oggi a Misano sperano di avere trovato un punto debole di Alvaro Bautista: il bagnato. Difficile però che sia così perché lo spagnolo, alla sua prima gara sotto la pioggia in SBK e con la Ducati Panigale V4R è comunque salito sul podio, riuscendo a non concedere troppi punti a Rea. Vero anche che qualche caduta lo ha avvantaggiato, ma, in certi casi, è meglio non rischiare.

Il suo capotecnico Giulio Nava è comunque soddisfatto del risultato e pensa che Alvaro abbia solo bisogno di tempo per dire la sua anche sull’acqua.

Non è tanto questione di essere forti o scarsi sul bagnato, ma di abitudine - sottolinea - Alvaro aveva già provato le gomme Pirelli da bagnato, ma solo durante i test e in dei turni di prova, ogni volta che esci con la pioggia non trovi mai le stesse condizioni. Per lui è stata la prima gara con questi pneumatici, con questa moto e con i freni in acciaio”.

Credi che quindi, tutto sommato, se la sia cavata bene?
Venendo dalla MotoGP, non ha l’esperienza necessaria con queste gomme per conoscerne il degrado, il modo in cui preservarle, in più le condizioni della pista erano molto complicate. La pioggia era a intermittenza, quando segui un altro pilota hai scarsa visibilità, infatti ha girato più forte a fine gara che all’inizio”.

Avrebbe potuto puntare a una posizione migliore?
Penso che ci sia stato un mix fra la sua mancanza di esperienza e il fatto che abbia anche pensato un po’ al campionato, soprattutto dopo la caduta di Jerez. Meglio finire la gara e prendere punti, visto che non era al meglio della condizione”.

Sul bagnato ha faticato, ma sull’asciutto è il riferimento in casa Ducati. Qual è il segreto della sua Panigale?
Vuole una moto agile, che giri bene e che permetta di avere un’alta velocità di curva, un po’ come fosse una 250. La prima volta che ha guidato la Panigale V4R, infatti, mi ha detto che gli sembrava di essere sul suo vecchio due e mezzo”.

Perché solo lui riesce a interpretare questa moto al meglio?
Penso che il talento faccia la differenza, ma ci sono anche delle doti che si sviluppano nel tempo. Correre in MotoGP, con il livello attuale, guidare moto molto complesse, per varierà di regolazioni ed elettronica, su circuiti molto diversi tra loro, ti dà un bagaglio di informazioni e conoscenze da cui tu, anche inconsciamente, puoi attingere. Magari per altri piloti, che sono qui da più tempo, passare dal V2 al V4 è stato un grande cambiamento, mentre Alvaro si è trovato di fronte una pagina bianca e ha iniziato a scriverci sopra senza preconcetti. Non saprei dire altro, noi guardiamo al nostro lato del box”.

Tu hai lavorato con molti campioni, tra cui Stoner e Marquez, che tipo di pilota è Bautista?
Alvaro è un pilota molto forte, uno dei migliori di quelli con cui ho avuto la fortuna di lavora, ed è anche un bravo ragazzo. L’unico rimprovero che forse posso fargli è quello di non essere, in certi momenti, abbastanza egoista e ogni tanto lo paga”.

Credi che lui voglia rimanere in SBK o punti a ritornare in MotoGP?
Io penso che Alvaro sia contento di essere qui perché ha trovato un bell’ambiente e con Ducati, da un punto di vista tecnico, non ci possiamo lamentare. Veniamo ascoltati e cercano di esaudire ogni nostra richiesta. Però è normale che uno sportivo non voglia mai accontentarsi, fa parte dell’indole dei piloti forti”.

Audio raccolto da Paolo Scalera

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