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SBK, Davies: ecco cosa è cambiato dalla Ducati V2 alla V4

ESCLUSIVA – “La nuova moto è come un puzzle, il telaio la cosa che più mi ha messo in crisi. Melandri? Quella di Jerez è stata una sua vendetta”

SBK: Davies: ecco cosa è cambiato dalla Ducati V2 alla V4

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Chaz Davies e la Ducati V4, una relazione tra alti e bassi che al momento non è ancora decollata. Se Bautista con la nuova moto ha dimostrato in breve tempo di essersela cucita addosso, il gallese è ancora alla ricerca della retta via. A Imola sembrava averla trovata, poi a Jerez si è registrato un brusco passo indietro. Adesso che il Mondiale sbarca a Misano, l’alfiere Aruba punta dritto al riscatto, con l’obiettivo di assaporare nuovamente quella fiducia riscontata un mese fa al Santerno.

Purtroppo non arrivo a questa gara al 100% della forma dopo l’incidente di Jerez, però siamo qua e non voglio più di tanto pensarci alla condizioni fisiche – ha esordito Chaz - sono fiducioso perché non credo che faticherò più di tanto. Nell’ultima gara ho sofferto, poi però la domenica sono riuscito a essere competitivo trovando la fiducia necessaria. Qua a Misano abbiamo svolto un test tre settimane fa, ma le condizioni erano diverse, di conseguenza dovremo valutare”.

Chaz, torniamo all’ultimo round. Cosa è cambiato dal sabato alla domenica?

“In quell’occasione è stato stravolto il bilanciamento della moto e quella modifica così importante ha dato la fiducia necessaria per affrontare Gara 2. Peccato poi sia finita in modo diverso da quelle che erano le aspettative”.

Tutti si chiedono come mai Davies abbia faticato così tanto nel salto dalla vecchia alla nuova moto?

 “La Panigale V4 è una moto che non ha nulla a che vedere con la V2. Quando salti da una moto all’altra non hai mai la certezza di adattarti immediatamente. Basta guardare la MotoGP , dove Lorenzo sta faticando con la Honda, oppure Zarco con la KTM. Il fatto è che in SBK non ci sono grandi cambiamenti e per certi versi non è così evidente la cosa”.

Qual è l’aspetto che più ti ha messo in difficoltà con la nuova moto?

“Il telaio. Al momento non ho ancora trovato il giusto bilanciamento con la moto in curva, infatti non riesco ad essere naturale nello stile e competitivo come voglio. Mi manca ancora la scorrevolezza necessaria. Come ben sappiamo non esiste però la moto perfetta. Non nego che sto faticando, ma nel 2014 con la V2 non era tanto diversa la situazione”.

Più volte hai detto che seguire lo stile di Bautista è inutile.

“Assolutamente sì! Seguire lo stile di Bautista non è certo la soluzione, dato che ogni pilota ha il proprio. Magari puoi adattarti o reinvertarti, però riproporre lo stesso stile di un altro pilota è impossibile. Se così fosse, tutti controllerebbero la propria moto come fa Marquez, evitando delle cadute”.

Cosa chiederai alla Ducati per la prossima stagione?

“Nessuna rivoluzione prima di tutto, non sono un pilota che vuole drastici cambiamenti. Con la Ducati V4 ho infatti capito che è come fare un puzzle. Devi provare, però alla fine trovi il pezzo che si incastra come accaduto a Jerez. Ci vuole pazienza, ma in fondo questa è una moto nuova che va scoperta passo dopo passo.  La cosa più importante e che mi rende fiducioso, è che la V4 ha un grande potenziale. Se non lo fosse sarebbe un grave problema. Questo vale più del risultato finale a cui arrivi”.

Qual è stato il momento più complicato con la Rossa del 2019?

Gara 1 a Imola, senza ombra di dubbio. Quella è stata una giornata da dimenticare”.

Cosa hai pensato la prima volta che hai guidato la V4?

“Che abbiamo una moto da corsa”.

Chaz, hai avuto modo di sentire Melandri dopo quanto accaduto a Jerez?

No, non ci siamo sentiti. Ho capito subito che lui era convinto del proprio punto di vista. Se lui vede nero è inutile fargli capire che è bianco. La verità è che il suo non è stato un normale tentativo di sorpasso. Lui vuole una vendetta nei miei confronti per il suo passato in Ducati, ma questo è Marco".

Alla fine l’hanno penalizzato.

“Penso che quella penalità fosse assolutamente necessaria, anche se magari poteva essere più rigida.  Credo che sia una importante dimostrazione da parte dei Commissari”.

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