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SBK, Pirro: “Corro a Misano, ma ho tutto da perdere”

ESCLUSIVA - “La Superbike sarà più dura di una gara della MotoGP. Lorenzo? Lo assolvo, ma se ce l’avessi avuto davanti… Dovizioso? Lo porterò da Padre Pio”

SBK: Pirro: “Corro a Misano, ma ho tutto da perdere”

Cosa farà Michele Pirro a Misano? È senza dubbio questa una delle domande che tiene banco nel paddock del circuito dedicato a Marco Simoncelli. L’attesa è tanta nel vedere in azione il collaudatore della Ducati, che per l’occasione scenderà in pista con la Panigale V4 del team Barni.

Il pilota pugliese, impegnato a inizio giugno al Mugello al fianco di Dovizioso e Petrucci, questa volta si ritroverà nel box con il giovane Michael Rinaldi. Per il collaudatore si tratta a tutti gli effetti di un ritorno nelle derivate a distanza di quattro anni dall’ultima apparizione.

Misano è come sempre un weekend speciale e avverto tanta attesa da parte delle persone – ha esordito Pirro – per me questa sarà un’avventura completamente nuova. Ho svolto un test circa due settimane fa, però con questo pacchetto non ho esperienza. Sarà quindi un appuntamento tosto, anzi tostissimo, addirittura più che correre con la MotoGP al Mugello”.

Addirittura?

Alla fine la GP la conosco e so qual è il potenziale, mentre questo pacchetto che comprende le Showa è tutto da esplorare. È vero che la moto ha potenza . Magari mi troverò bene e tutto sarà facile, oppure può andare nell’esatto contrario e viene fuori un weekend da dimenticare . È un po’ come andare alla cieca”.

Michele, domanda secca. Visto il tuo talento, non c’è il rischio che sia controproducente questa esperienza in caso di risultato negativo?

Certo! Nella vita però bisogna assumersi dei rischi, anche perché sono un pilota. Già in passato mi è capitato di correre a scatola chiusa, questa volta però il team Barni ci ha tenuto a schierare due piloti e io ho voluto prendere l’occasione. In questa situazione ho tutto da perdere, ma allo stesso tempo imparerò qualcosa che potrà tornare utile per il futuro, sia a livello umano che di pilota”.

Com’è andato il test che avete fatto?

Purtroppo abbiamo girato due sole ore. Con poco tempo a disposizione non è stato il massimo, inoltre non c’erano nemmeno gli avversari. Vedremo venerdì a che livello saremo. Dentro di me sono però consapevole del rischio che mi assumo”.

A Misano dovrai confrontarti con le Showa e le Pirelli.

Le Showa sono un libro aperto. Non ho esperienza, a parte i dati di Rinaldi su cui basarmi, di conseguenza non posso sbilanciarmi. Dovrò cercare di essere calmo, puntando a fare un weekend in crescendo sessione dopo sessione”.

Eppure, a Jerez, Bautista ci ha detto che sarai una minaccia per tutti.

 “Lo ringrazio per queste belle parole, lui ha un grande talento e sono contento delle prestazioni. Mi fa piacere, però non è facile e scontato dopo tre turni pensare di essere al livello suo o di Rea. Il mio obiettivo è quello di dare il massimo, senza tirarmi indietro, cercando di aiutare Bautista e la Ducati nel fine settimana”.

In termini di classifica c’è un obiettivo?

“Divertirmi, non mi sono posto un qualcosa di particolare come la top five, la top ten o magari il podio come si dice solitamente”.

Michele, facciamo un po’ di Fanta Superbike.  Se Bautista va in Honda nel 2020, toccherà a te essere il pilota Aruba?

“Il mio obiettivo è quello di aiutare la Ducati a crescere e migliorare, cercando di essere competitiva su tutte le piste. Se poi un giorno Dall’Igna mi dirà che sono pronto per fare qualcosa di altro, io sono qua a completa disposizione. Credo che in questi anni il lavoro mio e quello di Ducati sia stato premiato e anche le altre Case ci hanno seguito”.

Che dici invece della carambola di Lorenzo a Barcellona?

Purtroppo siamo sempre al limite e basta un niente per sbagliare. Jorge l’ha commesso nel posto peggiore, tirando giù tre piloti. È successo a lui così come ad altri in passato. Quando però ho visto quella carambola mi è caduto il mondo addosso. Mi è dispiaciuto tantissimo per Dovi, ma soprattutto per tutte quelle persone che hanno lavorato duramente durante il weekend per ottenere un risultato importante”.

Lo assolvi o lo bocci?

Io Jorge lo assolvo, perché come detto sono cose che capitano. Spero ovviamente non accada a me una cosa del genere, tipo con Dovi, perché se no devo suicidarmi (scherza). A parte questo, il dispiacere è stato grande, però Lorenzo non l’ha fatto apposta e succede nel mondo delle corse, dovendo accettare il tutto a malincuore. Di sicuro se ce l’avessi avuto davanti in quella circostanza non so cosa gli avrei fatto (scherza nuovamente). Per chiudere il discorso so che lui non sbaglierà più e tra l’altro lui stesso ha ammesso il proprio errore”.

E Dovi, da dove riparte con 37 punti da recuperare a Marc?

“Sarà dura, però Andrea è uno che non si arrende e continuerà a lottare. La cosa che più mi dispiace, è che in queste situazioni lui è sempre molto sfortunato. Penso a quanto accaduto con Iannone in Argentina, poi con Alex Espargarò, poi la carambola dello scorso anno a Jerez e infine domenica. Dovi lo devo portare a fare una giornata da Padre Pio (scherza)”.


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