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MotoGP, Marquez: "Lorenzo non era fuori controllo, non merita una penalità"

"Era sulla linea corretta, ha avuto la sfortuna di perdere l'anteriore e colpire gli altri. La curva 10? Se si pensa alla sicurezza, questa versione è migliore"

MotoGP: Marquez: "Lorenzo non era fuori controllo, non merita una penalità"

Talento e fortuna sono gli ingredienti fondamentali per vincere, e Marc Marquez può vantare entrambi i fattori. Lo spagnolo infatti davanti al pubblico amico era pronto alla battaglia, ma l’azione avventata del suo compagno di team gli ha spalancato le porte del successo: un incidente che Marc giudica di gara, senza affondare il colpo.

“L'incidente è stata una questione di sfortuna, in quella curva è facile commettere errori perché con la scia diventa difficile fermare la moto. Penalità? E’ la Direzione Gara a dover decidere, credo sia al limite ma non meriti una sanzione perché era sulla linea corretta, ha avuto solo la sfortuna di perdere l’anteriore e colpire gli altri piloti”.

Il punto dell’incidente ossia la curva dieci (e le sue due versioni) è stata spesso oggetto del contendere, ed oggi più che mai.

“Si può pensare alla sicurezza o al divertimento, sicuramente questa versione della curva è più sicura della precedente perché il muro è più lontano. È una curva stretta ma ne abbiamo altre simili: se avessimo una sufficiente via di fuga useremmo l’altra curva, che sicuramente è più bella, ma così non è”.

Occorre poi parlare ovviamente anche della gara di Marc, che ha gestito al meglio la situazione imponendo un grande ritmo alla sua corsa.

“Sono onesto, l'incidente ha fatto la gara più facile e la fortuna mi ha aiutato, dato che se Jorge non avesse preso Dovi avrebbe preso me. È stata comunque una gara dura perché Quartararo era molto veloce. Il mio piano era quello di andare in testa e creare un divario, per questo ho montato la morbida dietro: ho tenuto il ritmo che avevo in mente, per poi rallentare quando sono riuscito ad avere cinque secondi di vantaggio”.

Sul finale però il 93 ha dovuto riaffilare le armi, per arginare la rincorsa di Quartararo, che tra l’altro non potrà più togliere il titolo di vincitore più giovane allo spagnolo.

“Ho continuato a tirare perché come da accordi con il team non avevo ricevuto segnalazioni che non riguardassero Dovi, temevo le Yamaha sul finale di gara e non avevo ancora tanto potenziale da spendere. Ho mantenuto il ritmo e ho visto che mi recuperava solo qualche decimo così mi sono rilassato. In Olanda non può più battere il mio record? Un record è sempre un record (ride ndr) ma il campionato è più importante”.

Parlando del campionato, i 37 punti guadagnati su Dovizioso sono senza dubbio un fattore a favore del campione del mondo in carica.

“E’ stato un regalo per me quello che è accaduto, ma a me questo “regalo” non piace. In campionato ora ho 37 punti di vantaggio ma a me piace vincere lottando con tutti in pista. Il campionato in ogni caso è lungo e come abbiamo visto può succedere di tutto, ma sicuramente posso guidare un po’ più tranquillo: quando mi hanno segnalato che Dovizioso era caduto, ho pensato di poter rischiare di più”.  

C’è tempo anche per guardare al futuro, e per commentare le recenti ultime ottime prestazioni.

“Sono consapevole che Assen sarà difficile perché sia le Yamaha che le Suzuki sono molto rapide nei tracciati molto guidati. Poi ci sarà il Sachsenring dove di solito sono veloce, ma non è scontato: quest’anno con la nuova moto ci è capitato di soffrire dove in passato eravamo stati veloci e viceversa. Mio fratello? E’ quasi più in forma di me. Sono contento per lui ovviamente - conclude - perché viviamo e ci alleniamo insieme: è un pilota che se raggiunge la giusta confidenza può fare tutto. Arriveranno certamente gare difficili, ma per il momento spero continui su questa linea”.

Audio raccolto da Paolo Scalera 

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