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MotoGP, Lorenzo: "Non ho fatto una pazzia, ma le scuse non bastano"

"Era un dovere chiedere scusa, ma non posso cambiare il passato. Sono andato da Dovi e Dall'Igna, non sono riuscito a parlare con Valentino e Maverick"

MotoGP: Lorenzo: "Non ho fatto una pazzia, ma le scuse non bastano"

Jorge Lorenzo è il protagonista in negativo del Gran Premio di Catalogna. Il suo colpo perfetto ha di fatto eliminato dalla gara gli unici rivali che avrebbero potuto impensierire Marquez per la vittoria e da un certo punto di vista si potrebbe quasi ironizzare sul fatto che questa possa essere considerata la miglior gara da quando corre in Honda.

Di certo però non deve sfuggire che per quanto sia finita con un botto terribile, è innegabile che per la prima volta Jorge Lorenzo stesse facendo davvero la miglior gara da quando veste i colori Honda e l'errore che ha innescato la caduta in cui ha trascinato a terra Dovizioso, Vinales e Rossi non deve necessariamente oscurare quanto di buono Jorge era riuscito a fare fino a quel momento. Inevitabile però partire proprio da quell'episodio nelle sue dichiarazioni, anche perché si parla di un singolo errore che da solo potrebbe costare il campionato a diversi piloti.

"Non si ritorna in pista e nessuno ti restituisce i punti, quindi capisco perfettamente ogni considerazione dei tre piloti coinvolti - ha dichiarato - era una situazione che favorisce questo tipo di episodi. Quando sei in gruppo nei primi giri, ognuno vuole cercare di passare chi è davanti. Può capitare di tamponare chi hai davanti, perché chi ti precede cerca di curvare nel modo più veloce, per poter accelerare bene dopo, come nel caso di Dovi. Non penso di aver fatto una pazzia con la mia staccata, volevo semplicemente passare Maverick. La curva era lì, sempre più vicina, e per non tamponare Dovi ho forzato un pochino di più. Con il freno davanti tirato al massimo, la gomma si chiusa. Come ho detto prima, dipende dalla tipologia di curva e magari avrei anche dovuto aspettare un po’ di più per fare quel sorpasso in un altro momento e soprattutto in un’altra curva".

Quanto ha inciso secondo te il layout di quella curva nell'episodio?

"Posso solo dire a mia difesa che questa tipologia di curva ha creato molti problemi in passato, l’ha fatto oggi e lo farà in futuro. E’ un tipo di curva che favorisce queste cose. Come ha detto Valentino e penso anche io, non si tratta solo di quest’anno, ma da quando abbiamo iniziato ad utilizzare questa curva in quella configurazione, è diventata una curva che favorisce questo tipo di incidenti. Ne abbiamo visti diversi, tra Moto3, Moto2 e anche MotoGP. A me successe con Iannone nel 2016. Capita perché non hai alternative, se freni troppo e non ce la fai perché hai uno che ti precede, ti trovi a forzare troppo con il freno e non hai altre opzioni per andare più all’interno, o all’esterno". 

C'è chi ti ha attaccato definendo il tuo un errore da rookie e anche Vinales è determinato a farti penalizzare nel prossimo Gran Premio.

"Noi siamo umani, non penso sia stato un errore da Rookie. Come sempre ci sono molte opinioni diverse su quello che è successo. Ognuno difende il proprio punto di vista. Il mio punto di vista è che questo tipo di curva, che potremmo definire ad imbuto, crea questo tipo di incidenti. Capisco la reazione di Mavericks, in passato è successo a me, ed anche io ho avuto reazioni di questo tipo. Non posso dire niente, ovviamente. Sono stato anche da Dovizioso a chiedere scusa, e le ha accettate, le ha prese abbastanza bene. Ma capisco le reazioni, queste sono le gare. Cerco solo di imparare la lezione per il futuro, ma non posso cambiare il passato. Sono dispiaciuto  e posso solo chiedere ancora scusa ad ognuno di loro".

Ti abbiamo visto entrare nei box Ducati e Yamaha. Cosa hai detto?

"Sono andato prima in Ducati a parlare, ho visto Gigi Dall’Igna e gli ho chiesto scusa. Dopo sono entrato nel box ed ho chiesto scusa a Dovizioso. Poi sono andato in Yamaha, per cercare di parlare con Valentino e Maverick. Non erano lì, ho parlato con Maio Meregalli e anche con il capotecnico di Maverick, ma non sono riuscito a parlare con i piloti".

Ti dispiace più per aver buttato la tua gara oppure per aver coinvolto altri piloti?

"Mi dispiace molto per gli altri piloti coinvolti. Io non mi sto giocando il campionato, ma oggi ho tolto molte chance ad ognuno di loro. Io non ho molti punti in campionato, una caduta per me non cambia le cose. Avrei preferito cadere da solo, perché sono io che ho fatto quell’errore, però non è andata così. Le scuse non servono a niente, ma era un mio dovere farle. Capisco che nessuna scusa basti". 

Lasciando perdere la caduta, il fine settimana stava andando bene.

"Ho fatto una buona partenza, ho recuperato diverse posizioni. Nei primi giri è sempre complicato, ci sono piloti che in queste situazioni chiudono il gas per evitare contatti e a volte puoi approfittare di queste situazioni. Io l’ho fatto. Mi sentivo bene come mai mi ero sentito nel weekend, ero forte in frenata. In generale abbiamo fatto un bel passo in avanti soprattutto in gara. Proprio in gara ho capito cose che mi hanno dato più confidenza. Sono sulla buona strada per rendere migliore questa moto, o almeno migliore per me. Domani abbiamo molte cose da provare e sono fiducioso che molte cose ci possano dare qualcosa in più. Sono proiettato al test, voglio provare le novità".

Audio raccolto da Paolo Scalera

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