Tu sei qui

MotoGP, Quartararo: "Non voglio battere Marquez, ma imparare da lui"

Fabio a Barcellona può diventare il più giovane vincitore della MotoGP: "prima di pensare ai record devo finire una gara nei primi 5. Il dolore? Le motivazioni che ho me lo faranno dimenticare"

MotoGP: Quartararo:

Fabio Quartararo a Jerez aveva soffiato un record a Marquez, quello del più giovane poleman in MotoGP. La Spagna porta bene al francese perché oggi, a solo una decina di giorni dall’operazione all’avambraccio per risolvere la sindrome compartimentale, si è ripetuto battendo tutti in qualifica. Domani, in gara, avrebbe l’ultima occasione per prendere a Marc anche il primato di vincitore più giovane di un GP nella classe regina.

In questi giorni me lo stare ricordando spesso - ride il pilota del team Petronas - Certamente se fosse possibile lo farei, ma il mio obiettivo non è quello di battere Marc ma di imparare da lui.

Vuoi dire che non pensi al podio?
“Sono un pilota, logicamente ci penso, come alla vittoria. Però prima di pormi certi obiettivi devo prima finire una gara almeno nei primi 5, cosa che non ho ancora fatto. Devo rimanere calmo.

Cosa vorresti domani?
Innanzitutto partire bene, cosa che non mi riesce spesso, poi imparare il più possibile dagli altri piloti. So di avere un buon ritmo, ma non sono l’unico”.

Che tipo di gara ti aspetti?
“Non ho ancora studiato i cronologici, ma mi sembra che siamo in molti con un passo simile. Rins, Vinales e Marquez sono molto veloci e sappiamo che Valentino la domenica c’è sempre. Sono sicuro che ci sarà da divertirsi”.

Tu hai il vantaggio di partire dalla pole…
“È qualcosa di speciale averla ottenuta in una delle mie piste preferire e a solo 11 giorni dall’operazione. È diversa da quella di Jerez, in quell’occasione avevo seguito Morbidelli, mentre qui ho fatto tutto da solo”.

Il braccio operato potrebbe essere un limite?
Non saprei, in questi giorni non ho fatto molti  giri di seguito ma non ho nemmeno usato antidolorifici. Penso che le motivazioni di partire davanti a tutti e voler dare una bella gara mi faranno dimenticare il dolore, che è comunque solo un piccolo fastidio”.

Come ti spieghi il miglioramento della Yamaha?
La M1 è una moto con molti punti forti e altri più deboli, ma nel complesso penso sia una moto competitiva. Dobbiamo solo mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, ma sono molto contento della Yamaha.

Articoli che potrebbero interessarti