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MotoGP, Lorenzo: "Non sono Einstein, ma il mio serbatoio funziona"

Jorge: "non mi permetterà di lottare per vincere, ma è il primo pezzo per riuscirci. Non voglio stravolgere la Honda, ma renderla più naturale per me"

MotoGP: Lorenzo: "Non sono Einstein, ma il mio serbatoio funziona"

La Honda per Lorenzo è un rompicapo, un puzzle da risolvere nel minore tempo possibile. Jorge ci sta mettendo tutto il suo impegno per riuscirci e il nuovo serbatoio è il primo tassello che è andato al posto giusto. Difficile dire quanto il quadro sarà completato, ma il maiorchino è fiducioso.

Einstein non ha inventato la lampadina a 20 anni - il suo esempio sporcato da un piccolo lapsus, perché l’inventore è stato Edison - Non voglio paragonare il mio lavoro al suo, ma quello che sto facendo è un invenzione per il motociclismo. Avevo già provato qualcosa di simile nei test dello scorso anno a Valencia e Jerez, ma non funzionava e mi creava problemi, perciò avevo accanato quella soluzione. Però ho continuato a pensarci e, in occasione del mio viaggio in Giappone in HRC, abbiamo trovato questa soluzione”.

Che lo soddisfa.

È un buon inizio - conferma - Però in Ducati il serbatoio era stato l’ultimo pezzo che mi mancava per vincere, mentre in Honda è solo il primo. Lo so che se guardate la mia posizione di oggi (è 13°, ndr) potreste pensare  che non mi abbia aiutato molto, ma non è così. Sono riuscito a guidare la Honda usando meno energia e con maggiore aggressività. Non sono nei primi 10 solo perché ho usato la gomma media invece della morbida, in modo da avere maggiori possibilità di  migliorarmi domani”.

Come ha detto Lorenzo, non sarà questo il pezzo che gli permetterà di imporsi in gara o in qualifica, ma gli ha dato la sicurezza di essere sulla strada giusta. Anche se non vuole entrare in dettagli.

Non voglio dire a cosa serva - si nega - Non posso impedirvi di vederlo, ma voglio tenere per me i miei segreti tecnici. Siamo pur sempre nelle corse, ogni pilota non svela su cosa sta lavorando”.

Oltre non va, preferisce parlare più in generale di come vuole trasformare la Honda.

Come ha detto bene Alberto Puig, il nucleo della moto non va cambiato, come non era successo né con Yamaha né con Honda - spiega Jorge - Devo solo riuscire a sfruttarla rendendola più facile e naturale per me. Ogni moto è diversa, soprattutto nell’ingresso curva, e la rapidità della Honda rimarrà”.

Però Lorenzo vorrebbe farla più ‘sua’.

Sapete che sono un perfezionista, questo processo non finirà nemmeno quando riuscirò a vincere o fare una pole position - continua - Ci sarà sempre qualcosa da migliorare”.

Intanto si gode i primi risultati ottenuti.

Non è il primo venerdì in cui sono veloce, lo ero stato anche in Qatar e a Le Mans - ricorda - Però oggi è andata molto meglio rispetto al Mugello, non ero mai riuscito a essere così aggressivo nella guida con la Honda. Il mio ritardo dal primo è sempre stato inferiore al secondo e con la gomma morbida potevo essere più vicino. Lo farò domani”.

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