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MotoGP, Petrucci: "Il Dream Team è Ducati, io e Dovi siamo due punte"

Danilo: "nessun ordine di scuderia fra di noi e voglio vincere ancora. Non ho ancora una moto per il prossimo anno e devo guadagnarmerla"

MotoGP: Petrucci: "Il Dream Team è Ducati, io e Dovi siamo due punte"

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Dopo un inverno passato a parlare del Dream Team Honda, ora la definizione sembra più calzante riferita a quello Ducati. La squadra rossa è stata l’unica a vincere con entrambi i piloti e anche Petrucci è d’accordo. “Io e Dovi il Dream Team? Perché no - afferma - In inverno lo dicevano della Honda e leggevo che la Ducati era indebolita dal mio ingresso. Invece Andrea mi spiegava che stavamo facendo un grande lavoro”.

Aveva ragione.
Lo stiamo dimostrando, siamo l’unica squadra con due punte e in cui non consideriamo il compagno di squadra non è il primo avversario. Logicamente, al Mugello, Andrea era dispiaciuto per non avere vinto ma anche contento per me, come era successo a me a parti invertite a Le Mans. Vi confesso che tengo particolarmente a vincere il titolo di migliore squadra a fine anno”.

Qualcuno ha storto il naso quando al Mugello hai detto che ora penserai ad aiutare Dovizioso…
Non è stato riportato completamente il mio pensiero. Andrea mi ha dato una grossa mano, soprattutto dal punto di vista mentale, negli ultimi mesi e ha continuato a farlo. Non mi riferivo a degli ordini di scuderia, perché non ne abbiamo, ma al fatto che ora, dopo essere riuscito a vincere, sono più rilassato e gli potrò offrire una versione migliore di me durante gli allenamenti.

Cosa ti ha detto Dovizioso in questa settimana?
“Siamo stati a cena insieme proprio ieri sera, perché voi credete che ci alleniamo sempre ma in verità ci facciamo delle grandi mangiate (ride). Come ho detto, non ci sono ordini di scuderia ma solo una regola: non rovinare il risultato di squadra, e vale sia per me che per lui. Siamo noi i primi a non volere distruggere l’ambiente che abbiamo creato”.

Ti è venuto il vizio di vincere?
Mi è piaciuta tantissimo la sensazione che ho provato al Mugello e voglio sentirla di nuovo. Non voglio pensare che sia stata l’unica volta, ma l’inizio. Io proverò a fare del mio meglio, anche perché non ho ancora una moto per l’anno prossimo e vorrei guadagnarmela. Sono in un buon momento e voglio sfruttarlo”.

Da Ducati non è arrivata nessuna chiamata per il futuro?
No, forse perché hanno visto che in questa situazione rendo meglio (ride). Scherzi a parte, vorrei convincerli correndo delle belle gara. L’ho già detto: mi piacerebbe continuare a vita con la Ducati”.

Avere vinto al Mugello dovrebbe aiutarli nella scelta. A proposito come hai festeggiato?
Niente di pazzo, avevo paura di cosa avrei potuto combinare, ma domenica sera ho dormito a casa di mamma e non potevo arrivare troppo distrutto (ride). In compenso avrò ricevuto 1000 messaggi in questi giorni, non mi sono ancora ripreso dalla fatica di rispondere a tutti”.

Potresti doverlo rifare. Negli ultimi due anni, prima Dovizioso e poi Lorenzo hanno vinto sia al Mugello che a Barcellona. Cosa ne pensi?
Che non mi state mettendo nessuna pressione e che praticamente ho già vinto (ride). Sarebbe bellissimo, ma il mio obiettivo è il podio e già salirci non sarà semplice. Ci sono almeno 5 o 6 piloti che possono lottare ogni domenica per la vittoria e Marquez sarà agonisticamente più cattivo ora che sa di avere un avversario in più.

E tu cosa farai?
L’ho già detto, voglio riprovare quella sensazioni della vittoria, voglio dimostrare a me stesso che posso farcela. Al Mugello, un minuto prima della partenza, mi ero detto che sarebbe stato difficile anche solo salire sul podio e invece o vinto. Magari ricapiterà”.

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