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SBK, Bridewell: “La Ducati V4? Come se fosse atterrato uno Space Shuttle nel BSB”

Tommy: “Questa moto mi ricorda la Yamaha del 2014. Redding? Per lui correre nel Mondiale non sarà facile come lo è stato per Bautista”

SBK: Bridewell: “La Ducati V4? Come se fosse atterrato uno Space Shuttle nel BSB”

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È stato chiamato all’ultimo, in occasione del round di Imola, per sostituire l’infortunato Eugene Laverty. Stiamo parlando di Tommy Bridewell, che negli ultimi due appuntamenti ha tenuto alti i colori del team Go Eleven. Dopo l’apparizione al Santerno ecco arrivare il decimo posto di Gara 2 sulla pista di Jerez con la squadra piemontese.

Il pilota britannico è quindi riuscito a reggere l’urto nel salto dal BSB al Mondiale SBK.

“Tornavo dopo un po’ di tempo in questo paddock, ma è sempre una grande emozione – ha esordito Tommy – un mese fa, a Imola, ho trovato da subito la giusta fiducia, sia con la moto che con la pista. Le sensazioni erano ottime, perché  quello è un tracciato che come layout ricorda per certi versi quelli del  BSB”.

A Jerez hai faticato, poi però sei riuscito a chiudere nella top ten.

“Vero! Siamo partiti con un determinato assetto, sbagliandolo. In seguito però siamo stati in grado di imboccare la giusta strada e ottenere il risultato che ci eravamo prefissati”.

Tommy, nel salto dal BSB al Mondiale, qual è l’aspetto chiave?

“È strano, perché i circuiti sono molto diversi. Mi spiego meglio: nel BSB i tracciati mantengono solitamente le stesse caratteristiche, mentre qua cambia il tutto in modo incredibile da una gara all’altra. A Imola, ad esempio, ho guidato con uno stile BSB, cercando di essere aggressivo e staccando forte, mentre qua a Jerez sono dovuto ripartire da zero, dato che la pista non ha nulla a che vedere con quella precedente. Se nel BSB puoi quindi mantenere una certa linea, nel Mondiale ogni volta devi ripartire da capo. Io non voglio mettere il becco su Davies, che reputo un grande pilota, però le sue prestazioni dopo Imola sono state significative”.

Rimanendo in tema di BSB. Come è stata accolta la Panigale V4?

La moto è incredibile, come se fosse atterrato uno Space Shuttle. Ha un grande potenziale, anche se ci sono alcune aree che devono essere migliorate. Le sensazioni però sono impressionanti.  Per certi versi mi ricorda la Yamaha con cui correvo nel 2014”.

Quella che però utilizzi nell’altro Campionato è diversa da questa.

“Esatto.  Ovviamente non possiamo fare affidamento sull’elettronica, così come il telaio è differente. Bisogna quindi un attimo adattarsi. Per quello che è il mio stile a me serve un grande carico all’anteriore nella guida della moto”.

Un’ultima battuta. A Donington ci sarà Redding come wildcard. Cosa dobbiamo aspettarci?  

Per Scott non sarà facile come lo è stato per Bautista cavalcare la Ducati. Innanzitutto perché non correrà con una moto ufficiale, in seguito dovrà interpretarla rispetto al BSB. Sarà quindi molto interessante vederlo all’opera e capire il suo potenziale”.    

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