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SBK, Rea: "Scusa Lowes, ma è stato un incidente di gara"

LA FOTOSEQUENZA. "Alex non si meritava di finire la gara così, non avevo spazio per evitare il contatto. La gara? Come guidare sulle biglie"

SBK: Rea: "Scusa Lowes, ma è stato un incidente di gara"

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In origine fu Rossi su Gibernau (nel 2004), poi Marquez su Lorenzo (2013 in quel caso) e oggi alla lista si è aggiunto Rea su Lowes. L’ultima curva di Jerez è ormai un classico per i sorpassi controversi e oggi Jonathan e Alex hanno aggiunto un nuovo capitolo alla storia.

Il pilota Kawasaki è il primo a essere mortificato per quello che è successo e, infatti, appena terminata la gara si è fermato di fronte al box della Yamaha per scusarsi. Non ha scelto il momento migliore, perché gli animi erano ancora caldi.

Alex aveva un passo simile al mio, l’ho studiato e ho cercato di stargli il più vicino possibile all’ultimo giro per attaccarlo all’ultima curva - racconta l’accaduto Rea - Lui è andato un po’ largo e io ho cercato di infilarmi all’interno, però in quel momento Alex è tornato in traiettoria e non ho potuto evitare il contatto. È stato orribile, mi dispiace veramente per avere messo fine così alla sua gara, ma è stato un classico incidente di gara quando si sta lottando all’ultima curva”.
 
Non potevi fare nulla per evitarlo?
Purtroppo sono entrato molto stretto e non potevo piegare ulteriormente la moto, ho dovuto rialzarla di poco ma è stato sufficiente per colpirlo al braccio. Non è il modo in cui Alex meritava di finire la gara.

È stato un semplice incidente di gara?
Stiamo parlando dell’ultima curva di Jerez, cose simili sono successe molte volte in passato e capiteranno ancora. Purtroppo le conseguenze sono state brutte, mi dispiace avere mandato Alex nella ghiaia, è uno dei più bravi ragazzi del paddock. Ho cercato di scusarmi con gli uomini Yamaha appena finita la gara, ma gli animi erano ancora caldi e ho ricevuto solo delle urla”.

È comprensibile in certi momenti…
Abbiamo lottato tutta la gara, in un paio di occasioni Alex aveva fatto una manovra simile alla mia, ma lo avevo sentito arrivare. Semplicemente all’ultima curva lui ha chiuso la traiettoria e io non potevo fare altro”.

Il podio è confermato, ti aspetti diversi provvedimenti?
Sono sicuro che la Direzione Gara sarà d’accordo con me, è stato un incidente di gara completamente involontario. Non mi sento bene per quello che è successo, non è una bella situazione. Però mettendosi nei panni del pilota e guardando i dati si può capire cosa è accaduto, le corse sono così”.

Dimenticando l’incidente, forse oggi ti aspettavi di lottare per qualcosa di più dell’ultimo gradino del podio…
Quando c’è tanto grip sull’asfalto la Kawasaki funziona incredibilmente bene, soprattutto al mattino quando le temperature sono più basse. Nelle qualifiche avevo potuto mettere in pratica una strategia con 3 gomme ed ero molto concentrato. Avevo commesso un paio di errori nel mio giro veloce, alla prima curva e alla 9, ma era stato comunque abbastanza per la pole”.

Cosa è successo in gara?
Nel pomeriggio le temperature si sono alzate ed ero in difficoltà, avevamo fatto solo dei piccoli cambiamenti sul posteriore, ma non riuscivo a prendere la corda e ho stressato la gomma anteriore. Mi sembrava fosse un chewing-gum, come se usassi uno pneumatico da bagnato sull’asciutto. Ho cercato di fare il mio meglio. Quando Alvaro mi ha passato ho subito capito che aveva un altro ritmo, ho cercato di stargli dietro ma era impossibile. Poi mi ha preso van der Mark e anche lui era più veloce di me”.
 
Hai sperimentato una nuova posizione di guida, quali sono stati i riscontri?
Non ho capito dopo questa gara se sia migliore o meno, perché non avevo fiducia nell’anteriore. Quando lasciavo i freni era come se guidassi su delle biglie. Ora dobbiamo mettere insieme tutti i pezzi per domani, perché il passo di Alvaro oggi era di un altro pianeta”.

Audio raccolto da Riccardo Guglielmetti

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