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BMW Concept R18, la regina di Villa D’Este

La Casa dell’Elica svela il tanto atteso boxerone da 1.800 cc al Concorso d’Eleganza di Cernobbio, e lo fa con un prototipo che guarda al passato del marchio

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La fine di un percorso, o l’inizio. Dipende dai punti di vita. BMW Motorrad riserva, come ogni anno, un posto d’onore ai suoi prototipi durante il Concorso d’Eleganza Villa D’Este di Cernobbio, un luogo che spesso consacra una concept bike alla gloria della linea di produzione.

È stato così per la Ninety, base della R NineT, per il Concept 101, la K 1600 B, e presto lo sarà anche per la 9Cento, base della futura F 850 RS. Il 2019 invece porta sulle rive del Lago di Como un ritorno al passato e alle linee senza tempo, il Concept R18.

Fascino minimale

Le indiscrezioni che si susseguivano fin dallo scorso dicembre erano fondate, perché il boxerone da 1.800 cc è stato più di una suggestione da dare in pasto a due tra le migliori realtà del custom mondiale.

Un vero e proprio teasing, che dopo la R18 Departed di Custom Work Zon e la Birdcage di Revival Cycles, diventa cuore pulsante del Concept R18, una custom senza fronzoli e dalle linee vintage, che conclude il percorso iniziato nel 2016 con la R5 Hommage dai designer BMW.

BMW Concept R18

E’ infatti l’iconico modello del 1936 a fare da stella polare. Serbatoio a goccia nero con profilo in giallo oro e linee di contrasto bianche dipinte a mano, forcella upside down con parasteli decorati che richiamano i dettagli del serbatoio, telaio a culla con monoammortizzatore centrale a simulare le forme di un hardtail, come quello della R5, sella monoposto e un grande faro tondo che porta in dota la copertura in vetro a U, tipica degli anni ’50, ma nasconde la tecnologia LED.

Le forme rotonde create da telaio e serbatoio incontrano i grandi cerchi a raggi: 21” l’anteriore, 18” il posteriore, gommati Metzeler proprio come la progenitrice lo era all’epoca.

Tradizione boxer

Al centro non poteva che esserci il motore boxer da 1.800 cc, che nelle forme ricorda i flat twin che la casa bavarese produsse fino all’alba degli anni ’70, ma che porta in dote una cilindrata notevolmente maggiore e il raffredamento misto aria/olio.

Il basamento e la trasmissione sono in alluminio sabbiato, mentre le cover delle testate, l’albero cardanico volutamente esposto e altre parti sono in alluminio lucidato a mano.

Il badge “R18” campeggia sul profilo mentre il logo dell’Elica spicca sulla parte frontale del motore, priva di qualsiasi ostacolo visivo. Concept R18 porta in dote un doppio carburatore Solex, trait d’union con un’altra BMW, dotata di volante e portiere però, la 2002.

L’elettronica non è pervenuta, se non per l’avviamento e le luci: dettaglio che sicuramente rimarrà prerogativa di questo concept. A rafforzare l’aurea da custom dura e pura ci sono i terminali di scarico, che sembrano una più sobria reinterpretazione dei fishtail delle bagger americane.

Nostalgia vintage

Concept R18 rappresenta la semplicità in salsa bavarese, il concetto di assenza tecnologica che riporta alle sensazioni primordiali dell’andare in moto, tipiche degli anni a cui il concept si ispira.

"Per me, le motociclette come la BMW Motorrad Concept R18 sono una risposta a una crescente esigenza della comunità motociclistica: invece che alla tecnologia, l'attenzione è rivolta alla semplificazione, all'autenticità e alla trasparenza. Il nostro obiettivo con questa concept bike è quello di rispondere a questa esigenza e trasformarla in una dichiarazione analogica in un'era digitale. Abbiamo una ricca storia di motociclette iconiche e tutte hanno le stesse caratteristiche di design. Riteniamo che questo possa ancora funzionare bene insieme oggi con la tecnologia attuale", ha commentato Edgar Heinrich, responsabile di BMW Motorrad Design.

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