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MotoGP, Ciabatti: "Honda vince solo con Marquez. Una sorpresa per il Mugello"

"Non completamente soddisfatti del 2° posto a Le Mans, ma ero più preoccupato dei quarti posti precedenti. Dovizioso nel DTM? Meno pericoloso di allenarsi col cross. Parleremo del team 2020 dopo il GP di Barcellona"

MotoGP: Ciabatti: "Honda vince solo con Marquez. Una sorpresa per il Mugello"

Andrea Dovizioso in questi giorni ha raddoppiato le ruote e ieri e oggi è stato in pista a Misano con l’Audi RS5 con cui correrà nell’appuntamento italiano del campionato DTM. “L’ho lasciato mentre stava ancora girando, ha tante cose da imparare” sorride Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati. Per il Dovi questa esperienza servirà anche per svagarsi un po’ dopo un GP di Le Mans che sembra avere lasciato qualche strascico.

Ad Andrea è stata offerta un’opportunità che non capita tutti i giorni - spiega il manager della Rossa - Sarà un pilota ufficiale Audi in un campionato professionistico di alto livello, non un semplice trofeo. Per darvi un’idea: in questi giorni a Misano ha 30 persone che lo seguono per i test”.

Non è esattamente abituale vedere un pilota impegnato a lottare per il Mondiale MotoGP prendersi un impegno come questo. Perché gli avete detto di sì?
Ne abbiamo discusso con Andrea, cercando di capire se questo impegno potesse distrarlo. È stato lui a preoccuparsene per primo, ma alla fine parliamo di soli 3 giorni di test, tra quello in Germania e quelli a Misano, il Dovi ha ritenuto che non gli avrebbero tolto concentrazione e noi siamo stati d’accordo con lui.

"Correre nel DTM è meno pericoloso che allenarsi sulla moto da cross"

Non gli avete fatto nessun appunto?
No, se è una cosa che gli fa piacere per noi va bene. Si può vedere come un tipo di allenamento diverso dal solito e sulla carta ci sono molti meno rischi di girare con la moto da cross, cosa che Andrea fa abitualmente. Mi rendo conto che sia qualcosa di atipico, ma abbiamo valutato la situazione insieme a lui. Inoltre, credo che questa esperienza possa anche contribuire a togliergli un po’ di pressione fra una gara e l’altra”.

Forse ne ha bisogno dopo le Mans, nonostante i buoni risultati avevate delle facce da funerale…
Io facce da funerale non ne ho viste, sinceramente. Ovviamente siamo in MotoGP per conquistare il titolo e ci si riesce solo vincendo della gare, soprattutto contro un Marquez che lo sta facendo a ripetizione. Detto questo, io ho visto 3 Ducati seconde solo a Marc, che è l’attuale pilota di riferimento della categoria in virtù dei 5 titoli conquistato, e davanti a tutti gli altri. Come Ducati siamo soddisfatti di questo risultato”.

Un piena soddisfazione?
Sappiamo che ancora non basta, ma per me quella gara ha rappresentato una prova di forza da pare di Ducati e dobbiamo essere contenti di essere a soli 8 punti di distacco in classifica da Marquez. Naturalmente, siamo consapevoli di dovere tornare a vincere al più presto. Non si può essere completamente soddisfatti di un 2° posto, ma siamo già proiettati al Mugello”.

I piloti chiedono di più, cosa bolle in pentola?
Ducati ha sempre portato molte novità, alcune più visibili e altre meno. Ci sono delle aree, come il motore, in cui non si può intervenire per regolamento, ma anche tanti altri aspetti su cui possiamo migliorare”.

"Al Mugello avremo delle novità, ma sarà una sorpesa"

Cosa vedremo al Mugello?
Non ve lo dico (ride). Scherzi a parte, storicamente per quel GP c’è sempre stato qualcosa di nuovo e anche quest’anno cercheremo di mettere i piloti nelle migliori condizioni su una pista in cui abbiamo vinto le ultime due edizioni e in cui tutti si aspettano molto da noi. Il campionato non si deciderà certo al Mugello, ma non nascondo che quella gara ha un significato particolare per noi”.

Potrete ancora contare sul vostro punto di forza, la velocità massima?
Io credo che rispetto allo scorso anno, alcuni nostri vantaggi saranno meno evidenti. Honda ha dichiarato di avere lavorato molto sul motore e ha fatto un passo in avanti, non siamo più soli”.

"Ero più preoccupato dei quarti posti nelle scorse gare che del 2° a Le Mans"

Honda e Marquez contro Ducati e Dovizioso. Per adesso però la bilancia non pende dalla vostra parte…
Tornando a Le Mans, sinceramente ero più preoccupato dei quarti posti delle ultime due gare che del secondo in Francia. Inoltre adesso arrivano tre circuiti come Mugello, Barcellona ed Assen in cui potremo dire la nostra. Siamo consapevoli che sia noi che i piloti dobbiamo fare qualcosa di più, perché abbiamo a che fare con Marquez e con la Honda, che ha sviluppato una moto sulle sue caratteristiche. Marc è un pilota che sta cambiando la storia della MotoGP, basti pensare che senza di lui Honda non avrebbe vinto nulla, dal 2013 in poi non c’è mai stato un suo compagno di marca alle sue spalle in campionato, ma piloti Ducati o Yamaha. Ecco con chi abbiamo a che fare”.

Tutti dite: dobbiamo fare di più, ma chi? I piloti o gli ingegneri?
Io credo che i piloti ci stiamo mettendo il massimo impegno. In Francia Petrucci è stato in linea con il risultato dello scorso anno, quando arrivò 2°, Miller ha inizio gara ha provato a disturbare Marc e Dovizioso negli ultimi giri è stato bravo a difendersi da Danilo e a impedire a Jack e Rossi di raggiungerlo. Sono i piloti a guidare e ad avere chiara la situazione della moto, noi abbiamo piena fiducia in loro”.

Senza se e senza ma?
Noi corriamo in MotoGP per vincere e abbiamo dei piloti all’altezza di questo compito. Di Dovizioso non c’è bisogno di dire nulla, il suo obiettivo è quello di battere Marquez, come ha già fatto 6 volte nel 2017 e 4 lo scorso anno. Petrucci sta lottando per il podio come gli avevamo chiesto e Miller sta diventando più consistente”.

"Dobbiamo tornare a vincere, non lo facciamo dal GP del Qatar"

Qual è il prossimo passo?
Tornare a vincere, perché non lo facciamo dal GP del Qatar. Sappiamo che il nostro rivale numero 1 si chiama Marquez, ma sono anche consapevoli che altri si potranno inserire nella lotta, come i piloti di Yamaha e Suzuki. Noi, come Ducati, faremo la nostra parte e sono convinto che miglioreremo ancora”.

Citi spesso Marquez, qual è il tuo commento sui contatti fra il fratello Alex e il team Pramac?
Non è la prima volta che Emilio Alzamora cerca un approccio con Campinoti e Guidotti ed è comprensibile, perché come manager deve capire se ci sono le condizioni per portare Alex in MotoGP. Pramac è uno dei migliori team, con un supporto speciale da parte di Ducati, quindi Emilio sta facendo bene il suo mestiere, ma credo che al momento si sia trattato di una chiacchierata.

"Alex Marquez? Prima la decisione per il team ufficiale. Quando? Dopo Barcellona"

Stiamo parlando del vostro ‘Junior Team’, non ne avete ancora discusso?
Penso sia ancora prematuro parlare di chi sarà il prossimo anno al fianco di Bagnaia, che ha un contratto biennale con noi. Prima di pensare a questo, dovremo prendere la decisione per la squadra ufficiale”.

Quando lo farete?
Abbiamo deciso di aspettare il termine del Gran Premio di Barcellona, da quel momento in poi avremo gli elementi necessari perché Dall’Igna, Domenicali  e io possiamo sederci a un tavolo a parlarne. Naturalmente non ci sarà alcuna fretta particolare”.

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