Se osservando la carena qui sopra vi sembra di vivere un déjà vu, non vi state sbagliando. L’idea per il nuovo cuplino della MV Agusta Moto2 arriva in fatti dalla Cagiva C594, che corse con John Kocinski nella classe 500 nel 1994, caratterizzata dalla presa dell'airbox ovale e sdoppiata.
Del resto la F2 è progettata dal CRC (il Centro Ricerche Castiglioni) in collaborazione con il team Forward e il passato può essere fonte di ispirazione.
L’inedita carena ha debuttato con Dominique Aegerter e Stefano Manzi nei test che si sono tenuti ieri e oggi a Barcellona. L’obiettivo dichiarato è quello di trovare maggiore velocità di punta, un aspetto in cui la la MV sta ancora soffrendo rispetto alla migliore concorrenza.
Per questo motivo in Spagna si è messa alla prova una nuova configurazione aerodinamica sulla F2, che ha avuto buoni riscontri anche se saranno necessarie ulteriori prove.
“Purtroppo le condizioni della pista non erano ideali per questo tipo di prove - spiega la team manager Milena Koerner - Ieri pomeriggio la pioggia rallentato i test, ma è stato soprattutto il forte vento a complicare il nostro lavoro”.
Non si sa ancora se vedremo questa nuova carena al Mugello.
“Per regolamento, abbiamo un solo aggiornamento aerodinamico a disposizione per tutta la stagione - sottolinea Koerner - Per questo motivo bisogna essere certi dei benefici della nuova carena, quindi nei prossimi giorni andremo in galleria del vento per prove più approfondite, dopodiché decideremo se servono altri test o meno”.
Certamente ora le forme della MV Agusta sono molto affascinanti, ma saranno i numeri e non il gusto estetico ad avere l’ultima parola.
La carena non è stata l’unica novità che i piloti hanno potuto provare a Barcellona.
“È arrivato anche un nuovo telaio - rivela Aegerter, che nei due giorni ha completato ben 154 giri - Sono stati due giorni molto positivi, perché ho potuto fare tante prove, essenziali quando si sta sviluppando un progetto così giovane. Logicamente, non tutto va sempre bene, ma sono comunque contento di quello che abbiamo trovato. Oltre al telaio, avevo a disposizione diversi forcelloni e ora dovremo analizzare con attenzione tutti i dati per trovare la migliore combinazione. Il reparto corse di MV ha dimostrato di sapere lavorare bene e tanto, questo mi motiva molto”.
Più sfortunato il compagno di squadra Stefano Manzi, vittima di due cadute (una ieri e un’altra oggi) che non gli hanno permesso di compiere molti giri.
Photo courtesy: MVAgusta/Davide Bertuccio