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MotoGP, Rossi: "Il problema è il motore, nei test di Brno la nuova M1"

Valentino 5° a Le Mans: "perdevo troppo in velocità per lottare con le Ducati. Yamaha ha ritrovato quella progettualità che le mancava"

MotoGP: Rossi: "Il problema è il motore, nei test di Brno la nuova M1"

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Ormai in MotoGP ci sono due gare: quella di Marquez contro se stesso e quella degli altri. Nella prima Valentino è uscito irrimediabilmente sconfitto (ed è in ottima e numerosa compagnia), mentre nella seconda si possono vedere almeno dei punti positivi.

Marc è il grande problema di tutti - ammette Rossi dopo il 5° posto a Le Mans - Diciamoci la verità, senza la caduta ad Austin avrebbe già vinto 4 gare su 5, perdendo l’ultima all’ultima curva. Così è tosta per chiunque, Marquez è quello che va più forte e lo fa in ogni pista e condizione”.

Il riassunto del Dottore non fa una piega e potrebbe essere inteso come una resa anticipata.

Non nego che restare a casa da domani e andare in spiaggia avrebbe dei vantaggi - scherza - ma le mie parole sono dettate dal realismo, non significa che mi arrenderò. Anche oggi sono arrivato vicino alle Ducati, quindi ai migliori se togliamo Marquez. In questo momento devo vivere alla giornata e pensare pista per pista”.

Oltre a sperare nel futuro, perché la M1 sembra avere dei problemi che non potranno essere risolti nell’immediato futuro. Anche se, proprio in questa prospettiva, Valentino si rivela ottimista.

La cosa positiva è che, finalmente, in Yamaha si parla già del prossimo anno - rivela - C’è una progettualità che avevamo perso e penso che fosse questo il motivo per cui abbiamo passato degli anni tecnicamente difficili. In Giappone stanno già lavorando su moto e motore 2020 e forse vedremo la nuova M1 già nei test di Brno. Del resto l’ho detto chiaramente ai tecnici: quando vincevamo gare e titoli, la moto nuova arrivava ad agosto, mentre negli ultimi anni non si sapeva dove fosse”.

L’obiettivo per il futuro a Iwata è chiaro: aumentare la potenza.

Avete visto la classifica delle velocità massime? In questo GP sono stato ultimo, quando va bene sono due o tre posizioni più in alto - sottolinea - È dal 2004 che la M1 soffre in rettilineo, ma adesso la differenza è troppo grande, perché anche gli avversari hanno migliorato. Come se non bastasse, io, per qualche motivo, sono anche il più lento tra tutti i piloti Yamaha”.

Oggi, in gara, questo limite ha fatto la differenza. Naturalmente in negativo.

Per fortuna partivo in seconda fila e ho avuto un buono stacco al via - racconta il Dottore - Ho dato veramente tutto per stare in scia alle Ducati e salire sul podio, ma non è stato sufficiente per riuscirci. Perdevo troppo in accelerazione e rettilineo”.

Purtroppo il motore ha lo sviluppo congelato durante la stagione, quindi migliorare è difficile, se non impossibile.

Possiamo comunque lavora sull’accelerazione, lì ci sono margini di miglioramento - la speranza di Valentino - La nuova carena? Parliamo tanto di ali, ma alla fine sono solo una minima parte di quello che serve. Certo che così è difficile lottare, ed è un peccato perché la M1 ha una bella guidabilità e abbiamo anche migliorato nella gestione delle gomme e in frenata. Però manca potenza e non possiamo farci nulla, anche se non significa che non siamo in grado di lottare per il podio, abbiamo i nostri punti di forza, dipende molto dai circuiti”.

Oggi Valentino è riuscito a sfruttarli, come anche Quartararo.

Mi aspettavo che Fabio fosse veloce ma non così, penso sia la sorpresa del campionato - l’opinione di Rossi - Qui a Le Mans e a Jerez è andato veramente molto, molto veloce. È un aspetto positivo perché posso studiarlo per capire come migliorare ancora.

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