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MotoGP, Bagnaia: “La lezione di Jerez? Devo essere più ignorante"

"L'anno scorso mi aveva fatto dimenticare che serve aggressività nei primi giri. Quartararo? Aiutato dalla Yamaha, è il mio punto di riferimento"

MotoGP: Bagnaia: “La lezione di Jerez? Devo essere più ignorante"

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La MotoGP riparte dalla Francia dopo la settimana di pausa post-GP di Jerez. La pista andalusa, primo appuntamento europeo del motomondiale ha portato più incognite di quante ne abbia risolte. Tra queste anche il potenziale di Pecco Bagnaia, ottimo in qualifica ma assente inguistificato, fino alla caduta, in gara. 

“Dalla gara di Jerez ho imparato due cose fondamentali – ha detto il pilota torinese – la prima è che durante il Warm Up devo provare meglio le partenze, dopo il giro di formazione stavo ancora controllando la mia posizione in griglia e il semaforo rosso si era già acceso. La seconda è che devo essere più ignorante durante i primi giri di gara perchè se riesco a stare davanti posso fare una buona gara visto che abbiamo tutti più o meno lo stesso ritmo nei primi giri ed è molto difficile superare".

La classe regina non è la Moto2 e tutto è più difficile-

"Lo scorso anno mi ha fatto dimenticare come guidare in gruppo nelle prime tornate visto che non partivo quasi mai indietro - ammette Pecco - Solo in Australia ho dovuto recuperare perché partivo 17esimo, ma già alla fine del primo giro ero quinto. Invece in MotoGP, dove tutti i piloti sono il massimo, è importantissimo mettere le proprie ruote davanti all'avversario già in staccata. Il lavoro fatto a Jerez è stato buono, devo ripartire da lì visto che sono stato molto competitivo anche se la gara non è andata bene”. 

A Le Mans per Bagnaia una vittoria (lo scorso anno in Moto2) e due podi (nel 2017 nella classe intermedia e nel 2015 in Moto3). Può fare bene anche con la Ducati Pramac su questo circuito?

La pista mi piace molto - ha affermato Bagnaia - e sia la Ducati che il mio stile di guida si adattano bene al circuito e qui è molto importante, anche più di Jerez. Le curve del Bugatti non chiudono mai la linea, visto che portano ad altre curve, quindi c’è molto spazio in uscita ed è importante avere una buona percorrenza. Per questo motivo non credo che sia un vero e proprio un circuito “stop&go”. In MotoGP sarà diverso rispetto alla Moto3 e alla Moto2 ma penso di poter usare il mio stile di guida senza problemi".

Naturalmente serve ancora tempo a Pecco perché senta la Ducati completamente 'sua'.

"Io sono un pilota che ha bisogno di avere tutto sotto controllo e quindi se le cose non sono al 100% fatico e non riesco a dare il massimo - spiega - Preferisco le curve che rallentano la moto, invece la Ducati sembra voglia essere fermata di più, mi sto adattando e so di avere il potenziale per andare più forte. Ad ogni modo siamo sempre più vicini al gruppo dei primi ed è importante. Il lavoro più grande che stiamo facendo è per trovare più trazione in uscita di curva, è difficile perché rispetto alle altre classi in MotoGP oltre che sulla moto devi lavorare anche sull'elettronica ma penso che insieme al team troveremo la strada giusta”. 

L’obiettivo di stagione per Bagnaia è sicuramente il titolo di Rookie of The Year, il suo principale antagonista, e per ora anche in testa alla speciale classifica dei debuttanti, è Fabio Quartararo che questo weekend correrà il GP di casa. 

“Fabio è un contendente serio e la Yamaha avvantaggia molto un debuttante come lui perché è una moto facile da guidare - dice Bagnaia - Mi aspettavo che sarebbe stato forte fin da subito ma quello che ha fatto a Jerez è stato pazzesco. Senza quel problema in gara sarebbe potuto anche arrivare sul podio. Deve essere lui il mio punto di riferimento visto che Oliveira è in difficoltà con la KTM. Ora ci sono tre-quattro gare dove la Ducati è veloce, dobbiamo sfruttarle al meglio per migliorare sempre di più e se continuiamo in questa direzione chiuderemo in una buona posizione”. 

AUDIO RACCOLTO DA MATTEO AGLIO

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