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SBK, Imola: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Al Santerno Rea torna alla vittoria e assieme a lui trionfano gli appassionati delle derivate in un weekend dove la Superbike naufraga per la seconda volta dopo Assen

SBK: Imola: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Johnny Rea e la Kawasaki sono tornati e hanno pensato bene di farlo a Imola, il tracciato dove la Ducati sognava di regalare un weekend da capogiro al pubblico di casa.

Invece a fare da capogiro è stato il meteo, che per la seconda volta ha messo in ginocchio le derivate, aprendo la polemica riguardante le condizioni di sicurezza in pista. La stessa pista che ha costretto entrambe le rosse accontentarsi dei gradini più bassi del podio, mentre nella SuperSport ha visto ancora una volta sorridere gli alfieri Evan Bros.

Se ne va così il fine settimana del Santerno con le gocce d’acqua che fanno calare il sipario su una domenica tra dubbi e rimpianti.   

IL BELLO – Johnny Rea è stato sicuramente il mattatore del fine settimana, tornando alla vittoria dopo un digiuno lungo ben sette mesi. Giù il cappello per lui, ma soprattutto per il pubblico del Santerno che sotto il podio l’ha applaudito senza che ci fosse un solo fischio a stonare. Di sicuro, a qualche chilometro di distanza, sarebbe andata diversamente se a vincere in MotoGP fosse stato un pilota straniero.

IL BRUTTO – A Imola il meteo ha giocato un brutto scherzo ai tanti appassionati, rovinando il weekend delle derivate come accaduto quasi un mese fa ad Assen. Un fuoriprogramma non da poco, su cui ci sarà da interrogarsi in vista del prossimo anno. I piloti l’avevano già detto giovedì, ma forse sembravano semplici frase di circostanza in via precauzionale. Alla fine l’incubo si è materializzato per davvero.  

IL CATTIVO – Ha stupito tutti arrivando in circuito con i capelli rasati a zero e allo stesso tempo accorciando la barba. Non male come impatto quello di Tom Sykes al Santerno, che come sempre ha saputo raccogliere il calore del pubblico col suo fare da British. Peccato solo che in pista le cose siano andate diversamente. Se qualcuno l’ha visto è pregato di battere un colpo.  

LA DELUSIONE – Sperava fosse la gara del riscatto, invece il weekend è di quelli che lascia l’amaro in bocca. Prima la caduta in qualifica con tanto di moto a fuoco, poi una prestazione incolore da dimenticare. Se ne va così il fine settimana tricolore di Michael Rinaldi, che ancora sta faticando a cucirci addosso questa V4.

LA CONFERMA – Puntare sul team Evan Bros significa andare sul sicuro. Da inizio stagione la squadra di Fabio Evangelista sta facendo bottino pieno, lasciando soltanto le briciole agli avversari. Anche ad Imola il team romagnolo non ha tradito con Krummenacher e Caricasulo, che si sono presi tutti i riflettori della scena.

L’ERRORE – Non vogliamo sapere cosa abbia pensato Jules Cluzel quando Lucas Mahias è finito a terra, travolgendo anche il francese. Sta di fatto che l’inconveniente è di quelli che pesa non poco al portacolori GMT94, soltanto settimo la domenica e costretto a incassare oltre 40 punti dalla vetta.  

LA SORPRESA – Finalmente Toprak! L’inizio di stagione aveva sicuramente lasciato l’amaro in bocca al giovane turco e al team Puccetti. A Imola però la musica è cambiata, tanto che Razgatlioglu è tornato ad assaporare il sapore del podio. La strada è tracciata, non resta che seguirla. Un plauso anche a Lorenzo Zanetti e Tommy Bridewell.   

IL SORPASSO – Razgatlioglu, van der Mark e Haslam. Mentre i primi due facevano gara a parte, ci hanno pensato loro a movimentare Gara 1 nella lotta per il terzo posto. Il sorpasso più bello? A voi la scelta.

LA CURIOSITA’ –È la gara delle derivate dove gli spagnoli hanno vinto di più, ma a quanto pare non vale la stessa cosa per Alvaro Bautista. Già, perché per il settimo anno consecutivo a vincere a Imola sono piloti britannici.  

IO L’AVEVO DETTO – “Più volte durante quest’anno ho pensato che non vincerò nemmeno una gara e forse sarà proprio così”. Così ci aveva detto giovedì Johnny Rea. Mai fidarsi troppo del Cannibale!

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