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SBK, Bautista-V4, perché la Ducati non ha fatto 12 a Imola

Parla Foti di Aruba: “Non siamo sorpresi dal distacco da Rea. A volte bisogna giocare sulla difensiva, ma questo risultato non può essere considerato una sconfitta”

SBK: Bautista-V4, perché la Ducati non ha fatto 12 a Imola

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Il popolo rosso sognava di vedere una Ducati sul gradino più alto del podio di Imola, invece Johnny Rea ha pensato bene di tornare a fare il Cannibale nel weekend del Santerno, regalando un successo che alla Kawasaki mancava dallo scorso ottobre in Qatar.

In casa Aruba ci si è quindi dovuti consolare con il secondo posto di Alvaro Bautista il sabato e quello di Chaz Davies la domenica con lo spagnolo sul gradino più basso. Un bilancio di tutto rispetto per la squadra tricolore come sottolineato da Serafino Foti. Il team manager promuove infatti quanto fatto dai suoi due alfieri e dal team.

Se dopo undici gare vinte sei triste per un secondo posto c’è qualcosa che non va – ha esordito sorridendo Serafino – non è immaginabile poter vincere tutte le gare del calendario. So bene che i tifosi e tutta la squadra volevano il successo sulla pista di casa, ma ai miei ragazzi ho proprio detto che non si può essere delusi dopo quanto fatto, sarebbe un grave peccato”.

Serafino, in molti si chiedono come mai Bautista non abbia vinto.

“Bisogna iniziare a dire che questa è una pista particolare, dove Rea è sempre stato velocissimo in passato, tanto che lo scorso anno vinse entrambe le gare. Noi prima di questo weekend avevamo provato a Imola il 24 aprile, ma in quell’occasione girammo soltanto due ore in condizioni d’asciutto. A parte ciò Bautista è stato bravissimo a portare a casa punti importanti per il campionato e lo stesso discorso vale anche per Davies, il quale si è rivelato forte per tutto il weekend”.

Rea ha fatto storia a parte a Imola. Il distacco incassato vi preoccupa?

“Non siamo sorpresi dal distacco – ha puntualizzato Foti - questa era una gara da giocare in difesa e vedremo cosa accadrà nei prossimi round. Siamo al quinto appuntamento stagionale, torniamo da Imola con dei risultati importanti e proprio per questo non posso considerare una sconfitta le prestazioni di Alvaro e Chaz”.

Alvaro ha sottolineato nel corso del weekend l’instabilità della moto quale tratto dominante. È quello il nodo da risolvere per il futuro su tracciati come questi?

È vero, all’inizio ha sofferto, poi però è riuscito a trovare la giusta via. Queste sono le gare, non è matematico che se ne vinci undici di fila, poi porti a casa anche quella restanti”.

Qualcuno dice che la Ducati abbia pagato i pochi rettilinei.

“Non la penso così. Imola è una pista dove rimani sempre inclinato con la moto, ma anche ad Assen di rettilinei ce ne sono ben pochi, però Alvaro è riuscito a vincere”.

Adesso pausa di tre settimane e poi spazio a Jerez.

Dobbiamo vivere gara per gara, prima di Jerez ci saranno i test di Misano. La cosa positiva di Imola è che Alvaro ha saputo gestire e Chaz ha fatto vedere quelle che sono le sue qualità. Penso sia un aspetto importante per il futuro. Merito di Davies che non si è mai arreso e di tutta la squadra”.

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