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SBK, Rea: vinta la sfida con Ducati sulla loro pista, la fine di un incubo

"Ero preparato a battermi con Davies. Devo credere che l'avrei battuto lo stesso. Non so se ci serve un motore a V. Rins sta andando forte con la Suzuki 4 in linea. sarà una decisione politica della Kawasaki"

SBK: Rea: vinta la sfida con Ducati sulla loro pista, la fine di un incubo

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Ha tagliato il traguardo con entrambe le braccia alzate, come l'anno scorso ha fatto spesso, Jonathan Rea. L'unica differenza è che quella di Imola è stata per lui la prima vittoria ed è arrivata solo alla quinta gara della stagione, dopo ben undici insuccessi. Proprio quando il nordirlandese, forse un po' scoraggiato, ci aveva confessato che era pronto anche a disputare un campionato senza salire sul gradino più alto del podio.

Una dichiarazione scarmantica, ovviamente, perché il pilota della Kawasaki è sbarcato sul circuito del Santerno proprio per lasciarsi alle spalle un momento difficile.

"Sapevo di avere un buon ritmo, ma Bautista ha migliorato ad ogni sessione di prove - ha raccontato Rea, che ha aggiunto - però io non mi sono rilassato e con il mio team ho fatto un bel passo in avanti. Sinceramente pensavo che qui il mio avversario sarebbe stato Chaz Davies, mi ero concentrato su di lui ed ero preparato a battermi, perché la Ducati è una molto difficile con cui confrontarsi, ma è uscito di scena subito".

Non sappiamo come sarebbe finita con Chaz in pista, ma la vittoria su Bautista è stata netta.

"Ho dato otto secondi a Bautista, su circuito della Ducati... con i miei meccanici abbiamo scherzato per tutto il fine settimana su questa sfida, ma non vi dico cosa ci siamo detti...La vittoria è buona per il campionato ovviamente, ma soprattutto per me e la Kawasaki. Nel 2018 sono stato io a dominare, ma ora è arrivato un nuovo rivale, che fino ad oggi mi aveva battuto sempre. Un vero e proprio incubo. Io però ero convinto di essere ancora vincente, così ho continuato ad allenarmi, visualizzando Imola e la sfida che mi attendeva. E ce l'abbiamo fatta. Il bello è che anche se non fino ad oggi non avevamo ancora vinto una gara, nessuno nel team si era demoralizzato. Per questo è stata veramente una bella vittoria, perché fino ad oggi non avevamo avuto alcuna soddisfazione ed il primo gradino del podio è stata una vera consolazione per tutti".

All'arrivo nel parco chiuso Jonathan è stato sopraffatto dall'affetto del team: "la squadra non ha mai mollato"

C'è un motivo speciale per cui la prima vittoria sia arrivata proprio qui?

"In effetti Imola era la situazione perfetta. Alvaro non conosceva la pista, che invece è una delle mie preferite. Quest'anno devo vincere dove posso e fare del mio meglio quando non ci riesco. La stagione è lunga. E su ogni pista siamo più veloci della scorsa stagione, cosa di cui devo ringraziare la Kawasaki".

A quando la prossima? Con Chaz in pista sarebbe stata la stessa gara?

"Ci devo credere. Non so quale sarà la prossima pista favorevole. Forse Donington, o magari Laguna Seca, ma anche Jerez...non sono sicuro. Il livello si è molto alzato dal 2018, ma la cosa importante è che sono a mio agio con la moto".

Dicevi che battersi contro la Ducati è difficile. Perché?

"Beh, la Ducati ha così tanta accelerazione e velocità massima...è imbarazzante. In Thailandia, all'uscita della curva 1 e della 3 Alvaro mi prendeva sempre 30 metri. Nelle piste come questa possiamo far valere l'esperienza e nel giorno giusto sulla pista giusta possiamo ancora dire la nostra, come abbiamo dimostrato oggi con due Kawasaki sul podio".

Sembra però che in Giappone non abbiamo voglia di cambiare filosofia di motore, dunque niente V4 per combattere la Ducati.

"Non so se veramente serve un motore a V. La scorsa settimana Alex Rins è arrivato secondo a Jerez con la Suzuki che è quattro in linea. Sinceramente io faccio il pilota e la decisione sullo schema del motore è politica. Sarà una decisione della Kawasaki ed io guiderò ciò che mi danno, contento di essere un pilota ufficiale. Certo, dobbiamo reagire, ma aspettiamo".

Si può dire che parte del merito del primo successo è dovuta anche grazie alla nuova gomma Pirelli?

"Con il mio stile di guida mi sono trovato bene da subito con la nuova gomma. Io apro molto il gas al primo tocco, quando faccio girare la moto, e questo pneumatico si comporta meglio del precedente. Ha più aderenza anche con l'asfalto freddo e dura anche di più. Veramente un ottimo lavoro quello di Pirelli".

Pare proprio che Gara 2 sarà disputata con la pioggia e Bautista ha parlato di pericolosità della pista causa l'asfalto ondulato e rivoli di acqua che la attraversano.

"E' difficile dare una opinione. I tifosi vogliono vederci correre. Ad Assen è stato diverso, faceva molto freddo e comunque per la Direzione di Gara è stata comunque una decisione difficile da prendere. Ovviamente preferirei una gara asciutta, e più divertente per noi che corriamo e sicuramente più divertente per il pubblico".

I tifosi qui ti hanno riservato una accoglienza magnifica, comunque.

"Ad Imola mi sono sempre trovato benissimo. E' strano perché non sono un pilota Ducati, né tantomeno italiano (ride), ma nei giorni scorsi mi hanno regalato dell'olio, pacchi di pasta, addirittura una ceramica di Faenza. E' un po' come essere in Giappone, dove i fan partecipano moltissimo. Che devo dire? Persino le guardie del circuito mi hanno abbracciato quando sono arrivato. In Italia mi sento sempre il benvenuto!".

 

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