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SBK, Melandri: “Con la Yamaha non sono mai riuscito a fare un giro buono”

Marco non si accontenta del 6° posto: “Questa moto non mi permette di sfruttare i punti forti e devo sempre combattere con me stesso”

SBK: Melandri: “Con la Yamaha non sono mai riuscito a fare un giro buono”

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Un sabato all’insegna della sofferenza per Marco Melandri  a Imola. Basta questa frase per riassumere brevemente la giornata del numero 33 di casa GRT. Nonostante il sesto posto in Gara 1, il romagnolo mastica amaro, soprattutto per il gap incassato dalla vetta.

 A quanto pare questa Yamaha sembra proprio complicata da cucirsela su misura, tanto che ogni volta che scende in pista è chiamato a fare i conti con qualche grattacapo. Di sicuro quel terzo posto di Phillip Island è stata un’illusione che ha celato le vere problematiche.

Non sono mai stato veloce quest’oggi – ha esordito  Marco – con questa moto sto faticando fin dall’inizio della stagione ed è evidente. Il problema è che non sto guidando bene come voglio e tutto diventa complicato. Mi riferisco in particolare alla frenata, così come l’uscita dalle curve. Purtroppo non posso sfruttare i miei punti forti con la R1".

La situazione pare abbastanza grave. Come ci si può muovere?

Abbiamo provato a cercare una soluzione, ma mai c’è stato un giro dove abbia provato le sensazioni che volevo. Magari in alcuni punti riesco a essere forte, ma allo stesso tempo fatico in altri. Non ho fiducia con le gomme, tantomeno in curva e soffro l’impennamento. Per farle breve ho problemi ovunque”.

Il risultato per cervi verso può comunque essere soddisfacente.

“È vero, il risultato può anche andare bene, ma resta il fatto che anche oggi è stata una giornata tutta in salita. Quando utilizzo le gomme nuove, ad esempio, non riesco a guidare, infatti la qualifica è un grosso problema. Di questo passo è difficile arrivare a un buon risultato, dato che devo combattere prima di tutto con me stesso che con gli avversari”.

Davanti a queste difficoltà come si sta muovendo la Yamaha?

“Non è questione di come si muove la squadra – ha concluso – in Yamaha di sicuro mi stanno aiutando. Il fatto è che le soluzioni che abbiamo disponibili al momento non si adattano a quelle che sono le mie qualità nella guida”.

 

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