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SBK, A Imola la Superbike batte in frenata la Lamborghini Aventador

Che sfida quella del Santerno! Secondo i tecnici Brembo la pista italiana è tra le più impegnative per i freni al pari di Buriram e Donington

SBK: A Imola la Superbike batte in frenata la Lamborghini Aventador

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Imola, quinta fermata o frenata stagionale per il Motomondiale. Le derivate sbarcano infatti in Italia per uno degli appuntamenti più attesi del calendario. Completato nel 1952, il tracciato emiliano  fu collaudato da Umberto Masetti (bicampione del mondo della 500) e Enrico Lorenzetti (un titolo iridato vinto nella 250). Quindici anni dopo ha ospitato la prima gara del Mondiale, ma è nel 1972 con la nascita della 200 Miglia di Imola, che la pista acquisisce una notorietà planetaria.

Il tracciato è molto tecnico, con staccate veramente impegnative e di ogni tipo: non a caso Enzo Ferrari, a cui è stato intitolato insieme al figlio Dino, l’aveva definito un piccolo Nurburgring. La pista consta di 22 curve di cui 13 a sinistra, un brevissimo rettilineo d’arrivo (358 metri) e pendenze che raggiungono i 7,8 gradi.

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 15 piloti del Mondiale Superbike, l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari è un circuito altamente impegnativo per i freni. ​In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 5, identico alle piste di Donington e Buriram.

​ L’impegno dei freni durante il GP

Ogni giro le Superbike utilizzano i freni 12 volte, valore superato solo da Villicum e Losail. In Bahrain comunque l’impiego dei freni è di quasi 38 secondi al giro record per l’intero Mondiale Superbike, mentre ad Imola sfiora i 32 secondi e mezzo.

In totale i piloti usano i freni per il 30 per cento della durata della gara. La presenza di curve da prima, seconda, terza e quarta marcia si traduce in una decelerazione sul giro alta ma non altissima: gli 1,09 g dalle derivate di serie che usano dischi in acciaio sono comunque superiori ai valori ottenuti dalla MotoGP con dischi in carbonio a Austin, Barcellona, Assen, Sachsenring, Phillip Island e Sepang.

Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 920 kg.​

Le frenate più impegnative

Delle 12 frenate dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, mentre 6 sono di media difficoltà e 3 sono light. La più dura in assoluto è la Variante del Tamburello (curva 2) perché le Superbike vi arrivano a 289 km/h e scendono in pochi istanti a 100 km/h al termine dei 195 metri della frenata.​

I piloti usano i freni per 4,1 secondi con un carico sulla leva di 5,5 kg e subiscono una decelerazione di 1,4 g, superiore di 0,28 g alla frenata della Lamborghini Aventador da 200 km/h a 0 km/h. I freni sono sottoposti ad un forte stress anche alla Variante Alta (curva 14): le Superbike passano da 236 km/h a 87 km/h in 149 metri che percorrono in 3,5 secondi.

La pressione del liquido Brembo nell’impianto frenante arriva a 11,4 bar. La Tosa (curva 7) è invece quella la curva affrontata alla velocità più bassa: 73 km/h dopo una decelerazione di 118 km/h completata in 111 metri e 3,3 secondi.

Prestazioni Brembo

Le moto con freni Brembo si sono aggiudicate tutte le ultime 8 gare del Mondiale Superbike corse all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari. Nel 2015 e nel 2018 ha trionfato Jonathan Rea con la Kawasaki, nel 2016 e 2017 Chaz Davies con la Ducati.

​E fu proprio la Ducati, nel 2001 con Ruben Xaus, a vincere la prima gara del Mondiale Superbike corsa ad Imola, naturalmente con freni Brembo.

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