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SBK, Yamaha a doppio volto: Pata al top, GRT (e Melandri) a rincorrere

Alex Lowes e Michael Van Der Mark spesso sul podio e nei primi quattro in campionato, Marco Melandri 7° con solo cinque punti in più del rookie Sandro Cortese

SBK: Yamaha a doppio volto: Pata al top, GRT (e Melandri) a rincorrere

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Imola è alle porte e la quinta tappa del mondiale sarà importante per i piloti Yamaha, che al Santerno dovranno confermarsi tra i protagonisti e, allo stesso tempo, provare a reagire.

Sì, perché i quattro rappresentanti del marchio di Iwata hanno offerto risultati dal doppio volto o, se osservati attentamente, si può dire come solo i due portacolori del team Pata Crescent si siano mantenuti nelle zone alte, copiandosi le rispettive prestazioni.

Sia Alex Lowes che Michael Van Der Mark sono stati capaci di gravitare spesso e volentieri nella top five ed oltre, portando a podio la R1 M spesso e volentieri: considerando la Tissot Superpole Race e la gara annullata ad Assen, il conto presenta quattro gradini calcati dall’inglese e due per l’olandese, l’ultimo impreziosito dal micidiale sorpasso ai danni del campionissimo Rea.

Nessuna vittoria - per ora - ottenuta dai numeri 22 e 60, ma posizioni di classifica importanti per loro, terzo e quarto, con punteggi non lontani da quelli del Cannibale; l’Enzo e Dino Ferrari potrebbe essere una buona occasione per entrambi di tentare il colpaccio, specialmente se dovesse piovere.

Che succede, invece, nel box GRT? Partiamo da Cortese, iridato Supersport e rookie in Superbike: Sandrino - che vanta pure un titolo della Moto3 - si sta abituando alle caratteristiche del quattro cilindri a scoppi irregolari da 1000 di cilindrata, non deve dimostrare niente, se non imparare nel primo anno nella massima categoria delle derivate, però... il suo miglior piazzamento è solo un settimo posto, ripetuto più volte.

Il peggiore è un tredicesimo. Non si chiedono vittorie o podi al debuttante tedesco ma, appunto, pensando ai due mondiali vinti, ci si aspetterebbe di più da Cortese.

Abbiamo lasciato Melandri ultimo di questa considerazione perché riteniamo il ravennate tuttora il più talentuoso dei quattro in blu, curriculum sportivo a parte. L’ex campione della 250 Gran Prix aveva iniziato forte in Australia, arrivando terzo nella prima manche lunga.

Da lì in avanti, il rendimento di Marco è calato ed i risultati ne hanno risentito: tanti sesti posti, poi zona punti a fatica tra Aragon ed Olanda. Soprattutto, ciò che ha colpito in negativo, i problemi di assetto e di guida evidenziati ultimamente, in una sorta di deja vu dal retrogusto Ducati.

Melandri aveva precisato che il podio di Phillip Island fosse frutto del particolare layout del tracciato, per lui e per la sua moto favorevole. È vero che il team GRT sia al primo anno di SBK e con meno esperienza del Pata ufficiale. Ma non è altrettanto vero che da Yamaha avevano garantito per le due strutture un trattamento alla pari?!

Imola è fondamentale per Melandri, perché spinto dalla motivazione infusa dal pubblico amico. La cartina al tornasole potrebbe essere Cortese, che correrà su uno dei pochi tracciati in cui non riuscì a vincere né a salire sul podio lo scorso anno.

Controllando i distacchi ed i tempi sul giro ed osservando attentamente i diversi stili di guida dei quattro piloti Yamaha, ci faremo una idea più completa del doppio volto blu. Ricordiamoci che da Jerez ci saranno in pista i Ten Kate con Baz e, ne siamo certi, nei loro piani non c’è un semplice ritorno nelle vesti di comparsa.

 

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