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MotoGP, Dovizioso: "Sono deluso, ma non rassegnato"

"Se lo fossi non correrei in MotoGP. Ho mancato il podio e non siamo rapidi nelle curve veloci. Non sono lontano da Marquez ma non basta" 

MotoGP: Dovizioso: "Sono deluso, ma non rassegnato"

Lo sbarco in Europa poteva avere un sapore più dolce per Andrea Dovizioso, che nel post gara di Jerez fatica a sorridere. Il forlivese ha chiuso quarto una gara in rimonta, e l’aver mancato il podio è certamente uno degli aspetti negativi della giornata, ma come spesso accade l’analisi del Dovi è più profonda e accurata.

“Questa giornata è sia negativa che positiva. Negativa perché abbiamo mancato il podio – spiega - e soprattutto perché non sono riuscito ad essere rapido nelle curve veloci, cosa che solo la gara può rivelare davvero. Positiva perché siamo stati più veloci dell’anno scorso e il divario si è ridotto: sono aumentati gli avversari però, dato che Rins è ormai un contendente al titolo e le Yamaha sono veloci nonostante la fatica. Vinales ha fatto il suo miglior tempo all’ultimo giro, ho preso dei rischi per il podio ma non è andata”.

Il tutto mentre Marquez volava verso il successo. Dovi è conscio del potenziale di Marc, ed ovviamente del suo.

“La vittoria di Marc non è un aspetto negativo, me la aspettavo. Il punto è riuscire ad essere un po’ più competitivi di quanto siamo stati, che era ciò che mi auguravo e ciò che ci serve per giocarci il titolo. Marquez negli anni ha cambiato strategia: quando individua un pilota davvero competitivo raccoglie sempre il massimo, e fatica a scendere dal podio a differenza nostra. Non siamo lontani ma può non bastare quanto fatto finora”.

Andrea approfondisce la questione, lasciando trasparire più di un pizzico di delusione

“Sono solo deluso per il mancato podio, non rassegnato, se lo fossi non correrei in MotoGP. Siamo messi bene comunque e mi aspetto tanto dalle prossime gare: Marc è abbastanza veloce da lottare per il podio ovunque – osserva - mentre quando io fatico arrivo quarto e non è abbastanza”.

Restando sul suo principale avversario, il romagnolo chiarisce come sia impossibile attribuire con esattezza i meriti di Marc e quelli della sua moto

“A differenza di molti non mi sento di dare una risposta, non posso valutare il valore di Marc e quello della Honda. Può darsi che lui sia il miglior pilota e la Honda la miglior moto – ammette - ma non ho la certezza perché negli anni tante cose si sono rivelate diverse da ciò che pensavo, quindi non lo posso sapere e chi non corre ancora meno. Marc ha uno stile particolare che non ti permette di capire se ha una grande moto o lui fa la differenza, ad esempio Pedrosa ha vinto con questa moto facendolo sembrare facile”.

Allargando leggermente il raggio di analisi, impossibile è non parlare di Alex Rins, la vera sorpresa della stagione per la lotta al titolo.

“Sulla carta l’inserimento di Rins è un problema, dato che come detto Marc difficilmente scende dal podio e Alex può mettersi in mezzo, ma può risultare un vantaggio se la situazione si modificherà. La Suzuki in curva è probabilmente la miglior moto in pista, e lui è sicuramente un talento che nasconde i punti deboli della moto”.

In conclusione Dovi si esprime sulla partenza, che ha in parte vanificato il resto della corsa.

“Ho fatto una partenza perfetta ma mi sono trovato in una posizione che ha consentito a Marquez di portarmi fuori volontariamente, senza fare nulla di scorretto. Quando sono tornato sulla linea ideale Morbidelli è entrato costringendomi a rialzare la moto e perdere altre due posizioni, cosa che non ha aiutato”.

Audio raccolto da Paolo Scalera 

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