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MotoGP, Domenicali: "Mettiamo pressione a Marquez e lui sbaglierà"

VIDEOINTERVISTA - L'AD di Ducati: "Possiamo battere Marc in pista. Dovizioso e Bautista davanti a tutti? Mi hanno sorpreso entrambi"

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All’inaugurazione del nuovo store Ducati a Roma era presente anche Claudio Domenicali, amministratore delegato della Rossa. L’apertura del nuovo punto vendita nella Capitale non poteva arrivare in un momento migliore, con le moto di Borgo Panigale in testa sia al campionato mondiale MotoGP che a quello SBK.

Sono sorpreso per entrambi i risultati - ha rivelato il boss di Ducati nell’intervista che potete vedere integralmente nel video qui sopra - Non ci aspettavamo essere in testa al Mondiale MotoGP dopo due piste ostiche per la moto e per il Dovi come Termas e Austin, devo ammettere che abbiamo avuto un po’ di fortuna. In SBK sapevamo di avere una moto e un pilota competitivi ma anche che Rea è molto difficile da battere. Bautista si è imposto in un modo difficile da prevedere”.

Nelle corse, però, non si può mai dormire sugli allori ed entrambe le stagioni sono ancora molto lunghe. Sicuramente l’impresa più complicata è quella di Dovizioso, chiamato a battere Marquez.

Io sono certo che sia batterlo in pista, perché lo abbiamo fatto non più di tre gare fa e molte volte in passato - ha sottolineato Domenicali - Come sono certo che Marc sia un pilota straordinariamente di talento ma anche che senta anche la pressione, quindi più i suoi avversari saranno capaci di mettergliene e più lui commetterà errori”.

Un braccio di ferro molto impegnativo, ma Ducati ultimamente è abituata a parare colpi che arrivano un po’ da tutte le parti. In SBK gli avversari dicono che la Panigale V4R sia troppo vicina a una MotoGP, nel motomondiale gli avversari hanno cercato di combattere la Rossa anche a suon di ricorsi.

Sviluppare tecnologie è il motivo per cui facciamo le gare, non ci vedo nulla di male - ha sorriso l’ad - Per quanto riguarda il reclamo, siamo stati amareggiati dalla modalità, è stato fatto contro tutti e tre i nostri piloti e ciò dimostra che lo spirito non era quello di avere un chiarimento sul regolamento ma di creare massimo danno possibile in termini di punti”.

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