Ad Austin continua il dominio spagnolo, ma questa volta sul trono ci sale un altro pilota, ovvero Alex Rins. Magistrale il portacolori Suzuki, che al COTA centra il primo trionfo nella classe regina, togliendo la corona a Marc Marquez. L’alfiere Honda finisce a terra, perdendo in un solo colpo la vetta del Mondiale, detenuta ora da Andrea Dovizioso, grazie a un margine di tre punti su Valentino Rossi. Il Dottore ci ha provato in tutti i modi a mettere fine a un digiuno di vittorie che durava da Assen 2017, invece si è dovuto arrendere.
Ecco quanto accaduto al COTA secondo l’occhio attento del nostro Carlo Pernat.
“Grande Valentino, poteva essere la sua gara, ma ha trovato un grande Rins sulla propria strada. Rossi ha dimostrato di essere il numero 1 in Yamaha, anche se rimane il dispiacere per quell’errore che ha commesso nel finale, dato che non è da lui. Se magari avesse aspettato. Resta il fatto che è un animale da gara e lo stesso vale per Alex. Anche se nel weekend parte dietro, c’è da dire che in gara Rins è sempre lì davanti con i migliori. Ha compiuto uno step importante a livello mentale con una Casa che non ha i budget di Honda e Yamaha, ma lavora bene grazie all’esperienza di una persona come Brivio. La Suzuki sta tornando ai tempi di Schwantz, dove si giocavano qualcosa di importante. Per il resto anche i marziani possono cadere dell’astronave. Marquez sembrava come ET, ma in Texas ha commesso una leggerezza. In molti pensavano che avrebbe vinto il Mondiale con facilità, invece ecco questa stupida caduta. Queste sono le gare, lui resta un fenomeno, ma se fossi nella Honda mi preoccuperei per i tanti ritiri. Non vorrei che avendo lavorato sul motore abbiano reso la moto più difficile da guidare. Spero per loro di no. In casa Ducati c’è invece il primo posto nel Mondiale di Dovi. Penso sia un colpo di fortuna, anche se a Borgo Panigale devono fare un po’ di attenzione, dato che hanno incassato ben dieci secondi dal primo in gara. Un applauso invece a Pramac, che continua a sfornare talenti. Credo che questa squadra sia un po’ come la cantera del Barcellona. Continua invece la grande fatica per KTM e Aprilia, entrambe devono lavorare e mettersi in mente che qualche risultato potrà arrivare a fine stagione, dato che il gap è grande. Sono però due aziende che hanno i mezzi per farlo. Per concludere fa strano vedere che i tre piloti che hanno cambiato moto, ovvero Lorenzo, Zarco e Iannone, sono quelli che stanno peggio”.
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