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MotoGP, Austin: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez ridiventa umano, Rins e Suzuki spaziali, Valentino sogna per qualche giro e la Ducati raddrizza un GP in cui andava tutto storto

MotoGP: Austin: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Dicono che ci sia un nuovo sceriffo in città, in verità è stato Marquez a rinchiudersi in cella da solo. L’umanità del Marcziano si è rivelata con un atterraggio di (s)fortuna nelle vie di fuga e ad approfittarne è stato Rins. Nulla di meglio per la Suzuki che sognava questo momento da anni ed Alex si è meritato il cappello da cowboy più grande di tutti.

Con la soddisfazione di battere in duello Valentino. Sempre lui, che sta portando la Yamaha a pascolare in quelle verdi praterie che solo pochi mesi fa sembravano troppo lontane da raggiungere. I tori della Ducati, invece, hanno fatto le bizze, ma alla fine si sono presi la propria rivincita con un podio (di Miller) e il primo posto in classifica (con Dovizioso).

Hanno vinto anche Biaggi, grazie ad Aron Canet che corre con la sua quadra, e Mattia Pasini, con un 4° posto per urlare che i suoi giorni da pilota non sono finiti.

Un ultimo brindisi ad Austin, arriva la vecchia Europa.

IL BELLO – I suoi modi gentili e una certa timidezza potrebbero ingannare, ma Alex Rins è un vero animale da gara. Come Valentino, ha il vizio di non brillare in prove e qualifica per poi svegliarsi sotto il semaforo. Suzuki gli ha lasciato tempo e spazio per crescere, lui la sta ripagando con gli interessi. Un’altra scommessa vinta per Brivio.

IL BRUTTO – Lo sport motociclistico più seguito negli USA è il Supercross, forse per questo motivo i responsabili del CotA hanno cercato di rendere la loro pista il più simile possibile a un tracciato di fuoristrada. Hanno iniziato con le whoop, magari il prossimo anno ci metteranno anche qualche salto. Il risultato è che una pista bellissima per disegno e strutture fa la figura del pagliaccio in una cena ufficiale. Ci sono poche possibilità che le cose cambiano, non resta che abituarsi.

IL CATTIVO – La guerra non è un pranzo di gala, la MotoGP sì. Ci sono i cucchiai e sono volati i coltelli, quando arriveranno le forchette il servizio sarà completo. Il problema non è l’appendice sul forcellone (sdoganata dalla FIM) ma i toni di farsa che tutto questa storia ha preso. Honda sostiene che il suo spoiler serva a irrigidire il forcellone e Marquez scoppia a ridere ogni volta che deve pronunciare questa frase. A volte la forma vale più della sostanza, qui la forma rovina la sostanza.

LA DELUSIONE – Tutto è bene quel che finisce bene e il lieto fine per Ducati ad Austin c’è stato: una moto sul podio (ma quella Pramac di Miller) e Dovizioso in testa al Mondiale. Il fine settimana texano però non ha convinto, la Desmosedici ha mostrato ancora qualche difetto e Andrea ha sbagliato due volte strategia, nelle libere e poi in qualifica. Se è vero che si impara dagli sbaglia, c’è molto su cui studiare prima di Jerez.

LA CONFERMA  – Forse Valentino non ne può proprio più del numero 2, dopo il 2° posto in gara che gli ha consegnato il 2° in campionato. La vittoria manca da tanto (troppo) tempo ma ora ci sono tutti gli elementi giusti per sperare che arriverà presto. I giovani pistoleri avanzano sulla strada della MotoGP, ma Rossi sa ancora come usare la sua Yamaha per andare a segno.

L’ERRORE – Il più eclatante lo ha fatto Marquez lasciando sull’asfalto 25 punti di mancia ai suoi avversari, il più misterioso Honda. Solitamente è evento raro vedere le moto giapponesi fermarsi in pista, ma ultimamente sta capitando spesso. Catene che vogliono fuggire dalla prigionia della corona, RC213V che ammutoliscono, parole sibilline dei piloti. I tecnici hanno le bocche cucite e gli occhi ben aperti per capire dove abbiano sbagliato.

LA SORPRESA  – Moto mai vista, niente test e un podio così vicino da poterci fare un pensiero. La breve storia di Mattia Pasini ad Austin dovrebbe fare ricredere chi non ha voluto dargli una possibilità. Se parliamo di sport, il Paso dovrebbe avere un posto fisso in Moto2, di altro non abbiamo voglia di parlare.

IL SORPASSO – Preciso, autoritario e che vale una vittoria. Quelle di Rins su Rossi non ha lasciato possibilità di replica, il resto è storia recente.

LA CURIOSITA’ –  Dopo 42 anni, MV Agusta torna a conquistare dei punti nel motomondiale. Sono stati 2 grazie al 14° posto di Dominique Aegerter, che festeggiava il suo 200° Gran Premio. Avete tutti i numeri per tentare la fortuna alla lotteria.

IO L’AVEVO DETTO – Marquez il sabato: “non devo fare niente di stupido”. Marquez la domenica: “non ho fatto niente di stupido”. Però è caduto, qualcosa non torna.

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