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SBK, Assen: Bautista gioca al gatto col topo e trionfa anche in Gara 2

A sorpresa Rea è terzo,  battuto anche da van der Mark al fotofinish, 4° Lowes seguito da Davies e Reiterberger, 7° Sykes, 14° Melandri  

SBK: Assen: Bautista gioca al gatto col topo e trionfa anche in Gara 2

Solitamente siamo abituati a vederlo fuggire dopo la prima curva, per poi ammirarlo correre in solitaria verso il traguardo. Questa volta però non è andata così, dal momento che Alvaro Bautista è stato costretto a rincorrere. Una rincorsa durata soli sei giri, dato che poi il portacolori Aruba ha pensato bene di ingranare la quinta e salutare la concorrenza.

Eppure, fino a 14 giri dalla conclusione, in testa a Gara 2 c’era la Kawasaki di Johnny Rea, protagonista di una partenza a missile tanto da guadagnare ben sette posizioni in una sola tornata. Il Cannibale ha provato a imprimere il proprio ritmo alla corsa, ma non è bastato di fronte alla superiorità di Bau Bau e della sua Panigale V4, incontenibile sul passo gara, quasi a ricordare il ritmo mostrato lo scorso giugno dalle MotoGP al TT.

Così, una volta ripresa la leadership, lo spagnolo del team Aruba ha lasciato sul posto l’avversario, fuggendo verso l’undicesimo successo stagionale. Alle sue spalle il copione sembrava ormai scritto, con il solito Rea, invece ecco il colpo di scena che non ti aspetti. Già, perché a due tornate dalla conclusione l’alfiere Kawasaki è stato costretto ad incassare anche il sorpasso della Yamaha di Michael van der Mark. Un rivale che il Cannibale non si immaginava certo di trovare sulla propria strada e invece ecco l’olandese volante che ti scombina i piani. Tra i due è stata battaglia serrata, con tanto di contatto nel corso dell’ultima tornata.

Van der Mark ha però mostrato di non avere timori reverenziali, avendo la meglio in volata sul rivale per soli 18 millesimi e condannandolo al gradino più basso del podio. Per l’alfiere Yamaha questo secondo posto ha il sapore di una mezza vittoria davanti al pubblico di casa, il quale lo ha acclamato come non mai al TT per l'impresa. 

Non manca invece un pizzico di rammarico da parte di Alex Lowes, che non è stato in grado di tenere il passo della coppia davanti, tanto da doversi accontentare del quarto posto davanti a Chaz Davies. Il gallese cercava conferme al Dutch, invece torna a casa con una quinta posizione dal retrogusto amaro. Bautista a parte, al TT le Panigale V4 hanno ancora una volta sofferto e la dimostrazione è data anche dal tredicesimo posto di Eugene Laverty e dal quindicesimo di Michael Ruben Rinaldi. Tra i due spicca la R1 di Marco Melandri, reduce da un fine settimana da lasciarsi il prima possibile alle spalle.

Qualche indizio positivo se lo porta invece a casa la BMW, che a Imola potrà sfruttare il nuovo motore. Sykes e Reiterberger sono infatti riusciti a precedere la Kawasaki di Haslam in Gara 2, poi le ZX-10RR di Razgatlioglu e Torres. Dodicesima la Honda di Camier, che al Dutch è scesa in pista con 500 giri in più al motore dopo l'aumento apportato dalla FIM.


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