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MotoGP, Marquez in pole davanti all'arzillo Rossi, e la Ducati sbaglia tutto

Marc 'svernicia' Lorenzo in qualifica, ma a stupire è il secondo tempo di Valentino, alla sua 146esima prima fila in Top Class. La migliore GP19 è di Miller, Petrucci 8° e Dovizioso 13°

MotoGP: Marquez in pole davanti all'arzillo Rossi, e la Ducati sbaglia tutto

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Ci ha messo anche un sorpasso, quello effettuato al compagno di squadra Jorge Lorenzo, durante la sua caccia alla pole, Marc Marquez.
Ha mollato i freni ed ha staccato duro su Jorge, come fosse stato in gara. E dire che, entrati in pista assieme, il campione del mondo aveva lasciato che il Porfuera gli prendesse un po' di vantaggio, proprio per evitare di ritrovarselo davanti ed essere, magari, poi costretto a rallentare.

Quando però si è reso conto di essergli addosso, deciso come pochi, non ha avuto alcun rispetto...perché, diciamolo, superare un avversario che ha la tua stessa moto durante le qualifiche e lasciarlo poi lì sul posto non è proprio cosa di tutti i giorni.
Ma siamo ad Austin, e qui nessuno estrae la pistola, od apre il gas, più velocemente di lui.

Era quasi scontata la partenza dal palo di Marquez, mentre non altrettanto quella dalla seconda posizione dalla prima fila di Valentino Rossi che non è solo (ancora) il miglior pilota Yamaha, ma tuttora uno dei migliori piloti in assoluto. La sua è la 146esimna prima fila in top class. Niente male per uno che ha 40 anni suonati.

E se il #93 è ancora il superfavorito, per cortesia non dimentichiamoci di Laguna 2008, quando il pesarese riuscì ad imbrigliare uno Stoner stratosferico.

Certo, Marc non è Casey e non ce lo vediamo proprio, in caso di corpo a corpo, rialzare la moto come fece l'australiano per evitare il contatto.
Quel che è certo è che, quanto ad ossi duri, Marquez nei primi giri avrà il suo daffare - a meno che replichi il via-mostre di Rio Hondo - visto che al suo fianco ed alle sue spalle ci saranno anche il compagno di marca Cal Crutchlow, ansioso di 'vendicare' la penalizzazione in partenza di Rio Hondo ed il migliore dei piloti Ducati, Jack Miller.

Miller prima Ducati, grande delusione per Petrucci e Dovizioso

E a proposito di Jack: contenti per lui, ovviamente, ma la qualifica delle Rosse è stato un vero disastro con Danilo Petrucci capace di far rimanere Andrea Dovizioso in Q1, ma incapace poi di far meglio in Q2 del 9° tempo, superato anche da Pol Espargarò con la KTM e da Maverick Vinales, che ci aspettiamo che sia più reattivo del solito in gara.

In Ducati questo esito delle pre-qualifiche proprio non se lo aspettavano e a confermarcelo è stata l'espressione nei box di Davide Tardozzi che da ex pilota non riesce a nascondere le sue emozioni.

Hai voglia a dire che Andrea e Danilo sono sullo stesso piano: la realtà è ben diversa, come è anche giusto che sia. Tutti puntano su Dovizioso, perché è lui la prima guida, anche se ad Austin scatterà addirittura dalla quinta fila con il 13° tempo.

Sicuramente non una posizione ottimale, tenendo anche conto che dovrà chiedere molto alle gomme per risalire la china.

Ma tant'è, Andrea non è l'unico top rider che si troverà in difficoltà fin dalle prime battute. Lo stesso destino attende appunto anche Jorge Lorenzo che dopo la 'sverniciata' in qualifica, nel corso della quale peraltro ha accusato apparentemente il medesimo problema alla catena sofferto da Marquez in Argentina, gli partirà poco davanti, con l'11° tempo. Decisamente Jorge non è ancora a suo agio alla guida della RC213-V, che nelle sue mani appare stabile, ma in quelle di Marquez si scuote e sbacchetta, ma vola.

Se Dovi e Jorge sono state le due sorprese in negativo delle qualifiche del GP delle Americhe, Alex Rins ha invece confermato che alla Suzuki (o a lui?) manca veramente poco per potersela giocare con i migliori.

Ancor più di lui ci ha sorpreso Fabio Quartararo, che sinceramente pensavamo si fosse perso per strada nel suo difficile cammino dalla Moto3 alla MotoGP, passando per l'unica vittoria in Moto2 a Barcellona, l'anno passato, ed invece si sta dimostrando veloce. Così come Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia, entrambi sempre molto critichi sulle proprie prestazioni. Morbido ha accusato un errore nella scelta dell'assetto, causato dall'eliminazione della FP3, Pecco invece, due cadute, apparentemente identiche.

Il resto, come diciamo spesso, è sotto-clou, con qualche curiosità, o meglio, punto interrogativo.
Il primo è la prestazione molto simile della coppia Aprilia, Aleix Espargarò e Andrea Iannone,  divisi da un nulla. Questo Gran Premi ci dirà se l'italiano ha recuperato terreno sul compagno di squadra. In attesa che la RS-GP si affacci a posizioni più consone al suo blasone.

Il secondo è il 19° tempo di Johan Zarco che troviamo in penultima fila assieme a Abraham e Syharin. Dov'è finito il pilota che l'anno passato pensavamo destinato a giocarsela con i top?

Come nel caso del pilota di Vasto, il primo termine di paragone è il compagno di squadra, e se la rincorsa di Iannone sembra terminata, i quasi due secondi e mezzo che separano Zarco da Pol Espargarò sono duri da accettare.

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