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SBK, Carrasco: “Quando corri non c’è differenza tra uomo e donna”

Parla la campionessa in carica della Sport300: “Sotto il casco siamo tutti piloti. Bautista? È forte, ma il migliore per me resta Rea”

SBK: Carrasco: “Quando corri non c’è differenza tra uomo e donna”

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La sua stagione non è iniziata nel verso giusto, dal momento che una caduta nel corso del sesto giro ha compromesso le ambizioni di Ana Carrasco ad Aragon. Il Motorland ha quindi lasciato l’amaro in bocca alla campionessa in carica della Sport300, ma lei preferisce guardare avanti, dal momento che tra meno di una settimana si torna in pista ad Assen.

“Peccato sia iniziato così il mio 2019, però sono cose che possono succedere nelle corse – ha esordito Ana – questa era la prima gara della stagione, ma il Campionato è ancora lungo e ci sarà sicuramente l’occasione per riscattarsi a partire da Assen. Voglio rimanere positiva, dato che durante il weekend sono riuscita a essere forte fin dalla libere”.

Non pensi che con così tante moto in pista sia un po’ pericolosa la SSP300?

“È vero che siamo in tanti, quasi 40, e forse il livello si è anche alzato rispetto al passato. Bisogna fare attenzione come sempre, ma alla fine credo che il pubblico sia felice di vedere così tanti piloti in azione”.

Lo scorso anno hai vinto il titolo. Pensi ci sia meno pressione nei tuoi confronti?

“A dire la verità non ho mai avuto pressioni particolari, nemmeno lo scorso anno quando ho vinto il Campionato. Ogni stagione è diversa da quella precedente e se sono di nuovo qua è perché ho tanti stimoli per puntare ad arrivare a un risultato importante”.

Cosa è cambiato nella tua vita dopo la vittoria del titolo?

“Nulla di che, sono sempre me stessa, mi alleno tutti i giorni per essere competitiva e ovviamente divertirmi con la moto, che rappresenta una passione”.

È interessante tra l’altro notare come ci siano molte donne ora nel vostro Campionato. La moto non è quindi solo per i maschietti?

È senza dubbio bello vedere sempre più donne nel motociclismo, nella Sport300 ora siamo in quattro. Credo che qualcosa stia cambiando o forse già è cambiato. Penso che per tutte noi sia un’opportunità da sfruttare”.

Cosa significa duellare con i ragazzi?

“Per me ormai è normale, quando sono in pista non penso di essere una donna, ma solo una pilota. A dir la verità per me non c’è nemmeno questa differenza tra i due sessi nel momento in cui corri”.

Finita la gara della SBK, ieri Rea ha guardato con grande attenzione quella della Sport300. Sappiamo che tra di voi c’è un bel rapporto e ti dà diversi consigli.

“Ovviamente mi fa molto piacere. Considero Johnny il pilota più forte di questo Mondiale e in diverse occasioni ha saputo darmi importanti consigli da seguire”.

In testa al Mondiale c’è però il tuo connazionale Bautista.

Alvaro sta facendo il suo lavoro e questa Ducati ha sorpreso tutti, andando oltre le aspettative. Fa piacere vederlo così competitivo, ma spero che Johnny riesca a colmare il gap e di vedere di bei duelli tra di loro”.

Lo scorso novembre ti abbiamo vista ritratta in foto assieme a Rossi e Rea a San Siro. Hai mai avuto modo di visitare l’Academy di Valentino?

“No, purtroppo ad oggi non ho ancora avuto questa opportunità. Vedo comunque che lui si impegna molto con i ragazzi più giovani per aiutarli a crescere”.

Ti piacerebbe se anche in Spagna ci fosse un giorno un progetto del genere?

Sarebbe bello, ma tutto dipende da quella che è la volontà di questi grandi piloti. Attualmente mi alleno a Barcellona, insieme a Ricky Cardus (ex pilota Moto2 con Forward e amico di Lorenzo), insieme  trascorriamo molto tempo per aiutarci a vicenda e crescere”.

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