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SBK, Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Il weekend del Motorland è quello del mistero, dove le moto scompaiono nel nulla e si cercano i ladri, in giro c’è anche un serial killer, ma fortunatamente è già stato identificato

SBK: Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

L’assassino è sempre lui, ovvero il maggiordomo, Alvaro Bautista, che indossa l’abito Rosso. Anche ad Aragon Bau Bau ha dettato legge, lasciando alla concorrenza soltanto le briciole. Se il killer di questo Mondiale Superbike è già stato identificato, resta da capire chi sono i ladri. Già, proprio loro! Una vicenda davvero surreale quella accaduta nel paddock del Motorland, dove la Yamaha di Barbera è scomparsa nel bel mezzo della notte. Dove è finita quindi la R6? Sarebbe bello saperlo, l’unica certezza è che la stagione di Hector sia giunta al capolinea.  

IL BELLO – Dire Bautista sarebbe scontato e allora decidiamo di nominare Chaz Davies, come se fosse una sorta di incoraggiamento per la gare future. Sul tracciato dove vanta il record di vittorie, il gallese ha mostrato di iniziare a cucirsi addosso la V4, arrivando sul podio in entrambe le gare. Sarà anche vero che cavalcare la nuova Panigale come il compagno è un’impresa praticamente impossibile, ma l’impegno non passa certo inosservato. 

IL BRUTTO – Cosa sta accadendo a Michael van der Mark? Lecito chiederselo, dal momento che le aspettative nei confronti dell’olandese erano alte al via di questo 2019. Invece il pilota Yamaha non è ancora riuscito a mettersi in mostra, rivelandosi la brutta copia di quanto visto nella passata stagione. Speriamo per lui che ad Assen, davanti al proprio pubblico, la musica inizi a cambiare.  

IL CATTIVOLa manovra di Johnny Rea al via della Superpole Race non è proprio andata giù a Eugene Laverty. Oltre a definirla pericolosa, il portacolori GoEleven ha indicato il Cannibale quale colpevole per la caduta dello sfortunato Rinaldi. Speriamo che a Johnny la lezione serva per il futuro.   

LA DELUSIONE – Basteranno i 250 giri in più al motore e le concession part a rendere un pizzico più competitiva la Honda a partire da Assen? Ce lo auguriamo di gran cuore, dal momento che vedere la Fireblade SP2 costretta a combattere per posizioni di bassa classifica lascia tanto l’amaro in bocca. E che dire poi di Marco Melandri, un weekend di quelli da dimenticare il prima possibile al Motorland.

LA CONFERMA – Vuoi o non vuoi, Alvaro Bautista e la Panigale V4 sono una certezza. Ad Aragon lo spagnolo ha centrato il nono successo consecutivo con la Rossa e a quanto pare non sembra intenzionato a fermarsi. L’unica soluzione, come dichiarato da Guim Roda, è affidarsi a un cecchino.  

L’ERRORE – Chaz Davies sta cercando di imparare il più velocemente possibile la Ducati, ma a volte capita ancora di sbagliare. Normale che lo sia. Peccato quindi quell’errore all’ultimo giro di Gara 2 che ha visto sfumare il secondo posto.

LA SORPRESA – Non era facile ripartire dopo un weekend orribile come Buriram, invece Eugene Laverty ha saputo voltare pagina. In Gara 1 il pilota GoEleven stava pregustando il podio, invece la caduta ha fatto svanire le proprie ambizioni. Meglio quindi accontentarsi di quanto fatto la domenica, dove il sesto posto è il punto da cui ripartire.

IL SORPASSO – Ci sono sorpassi che valgono una vittoria. Per maggiori informazioni chiedere a Randy Krummenacher, che nella tornata conclusiva si è rivelato chirurgico nell’infilare Raffaele De Rosa, negandogli il primo trionfo con la MV Agusta. Ad Assen ci aspettiamo la rivincita del campano.

LA CURIOSITA’ – Che fine ha fatto la moto di Barbera? È stata rubata? Sequestrata? Le voci si sono rincorse per tutta la domenica ad Aragon. Sta di fatto che la stagione dello spagnolo sia giunta tristemente al capolinea nel modo peggiore.   

IO L’AVEVO DETTO – “Chi vincerà a Buriram? Il risultato è già scritto”. “Chi vincerà ad Aragon? Il risultato è già scritto”. Fino ad oggi Marco Melandri non ha mai sbagliato un solo colpo a fare le previsioni delle gare. La prossima volta che lo incontriamo gli chiederemo sei numeri da giocare al Superenalotto. Si sa mai…

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