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MotoGP, Marquez ad Austin per fare 'il Bautista'

In Texas Marc potrebbe ripetere la gara fatti in Argentina, Rossi e Dovizioso devono trovare il modo per prenderlo al lazo

MotoGP: Marquez ad Austin per fare 'il Bautista'

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La domanda è oziosa, ma perfetta davanti a una birra godendosi i primi caldi della primavera: Baustista sta facendo il Marquez in SBK o e Marquez che in Argentina ha fatto il Bautista? Vi avevamo anticipato che la risoluzione dell’enigma non avrebbe cambiato le sorti dell’umanità e, forse, non c’è neppure una risposta sbagliata.

Effettivamente Bautista sta dominando la SBK esattamente come fatto da Marquez a Termas de Rio Hondo, spingendo per i primi giri e poi gestendo la gara. Inoltre Alvaro, come del resto Marc, avrà un’ottima moto ma la differenza la sta facendo il suo polso destro e basta guardare i distacchi presi dai compagni di marca per accorgersene.

Tutto questo lungo preambolo per dire che fra pochi giorni si corre ad Austin, una di quelle piste in cui Marquez può vincere come in Argentina per distacco. Non è una semplice supposizione, perché al CotA, dove è imbattuto, non c’è mai stata gara contro di lui. Il distacco minore sul traguardo fu nel 2013 (1”534 su Pedrosa), il maggiore nel 2016 (6”107 su Lorenzo) mentre nelle ultime due stagioni si è accontentato di precedere gli avversari di circa tre secondi sul traguardo.

I numeri cambiano, ma la supremazia dello spagnolo in Texas non è mai stata messa in discussione. Vincere ad Austin è sembrato essere per lui fino troppo facile ed un jolly da giocarsi al momento giusto. La prime tre gare della stagione, prima dell’arrivo in Europa, fanno da sempre storia a sé e mettere in cassaforte punti rende tutto più semplice.

Ora Marquez ha 4 punti di vantaggio su Dovizioso in classifica e già 14 su Rossi, aggiungerne altri sarebbe una conclusione perfetta del primo trittico di gare.

Il fatto che Marc sia imbattuto non significa che tutto sia già scritto e gli avversari sarebbero ben felici di fargli uno sgambetto proprio sulla pista preferita. In questo momento Andrea è il suo rivale più pericoloso, ma negli ultimi due anni non è andato troppo bene sulle curve texane. Un 5° e un 6° posto sono i due risultati più recenti, mentre per trovare il Dovi sul podio bisogna tornare al 2015 (fu 2°, l’anno precedente 3°).

È anche vero che la Desmosedici continua a migliorare e Austin potrebbe non essere più così indigesta per lei. In quel caso Andrea potrebbe sperare anche di contare sui compagni di marca per creare qualche problema in più a Marquez.

Poi c’è Valentino, a cui il CotA piace molto, anche se lo scorso anno mancò il podio e arrivò al traguardo quasi 10 secondi dopo Marquez. Però Vinales fu 2° e questa è una conferma che in Texas la M1 non funziona così male. Effettivamente nel curriculum di Rossi ci sono due podi ad Austin, il più recente nel 2017 (2°), l’altro nel 2015 (3°).

Dire che i due italiani non cercheranno di dare filo da torcere a Marquez sarebbe ingenuo, se poi riuscissero a prenderlo al lazo sarebbe per loro perfetto.

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