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Moto2, Bastianini: "MotoGP? No, grazie. Prima voglio un titolo"

Enea è stato il migliore debuttante nelle prime due gare: "la Moto2 mi piace, ma fatico nelle curve a destra. Come Marquez? Magari andassi come lui!"

Moto2: Bastianini: "MotoGP? No, grazie. Prima voglio un titolo"

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Enea Bastianini ha iniziato con il piede giusto la sua nuova avventura in Moto2, sia in Qatar che in Argentina ha finito le gare in 9ª posizione, ma sopratutto è stato il migliore debuttante. Verrebbe da dire che è stata una buona partenza.

In verità sulle partenze ancora non ci siamo - scherza il pilota di Italtrans - Però, effettivamente, ho iniziato nel modo giusto. Mi sono trovato subito bene sulla Moto2 anche se non è una categoria facile. È normale che sia così, perché ci sono tante cose da gestire a differenza della Moto2, come le gomme e la strategia in gara”.

A che punto sei del tuo adattamento alla nuova categoria?
C’è ancora molto margine, un po’ sto faticando, ma penso che sia così per tutti. L’arrivo del motore Triumph è stata una grande novità e nessuno sta ancora sfruttando la propria moto al massimo”.

In tanti dicono che ora serva uno stile di guida più simile a quello della MotoGP…
Anche a me sembra così, sicuramente è molto diverso da quello che serviva in Moto3: non bisogna fare scorrere la moto a centro curva, ma spigolare. Io però mi trovo bene perché non avevo una grande scorrevolezza neppure in Moto3”.

Qual è stata la cosa più difficile da imparare?
La gestione delle gomme in gara, bisogna capire quando serve spingere. Inoltre sto lavorando sul mio stile, devo sporgermi molto dalla moto per riuscire a farla girare, in quelle a sinistra tutto sommato vado bene ma in quelle a destra non ancora”.

Anche un certo Marc Marquez dice da sempre di avere lo stesso problema…
Magari avessi i suoi stessi problemi, andare come lui non sarebbe affatto male (ride)”.

A proposito di MotoGP, ci pensi già? Piloti come Vinales e Mir sono stati solo un anno in Moto2 prima di fare il salto.
Certe scelte dipendono da tanti fattori diversi, per ora so che la Moto2 è una classe che mi piace molto e sarei curioso di vedere fino a dove posso arrivare. Non ho mai vinto un titolo e vorrei almeno riuscire a giocarmelo prima di passare di categoria. Bagnaia è rimasto in Moto2 per vincere il campionato, io credo che non serva avere troppa fretta, chi ha il potenziale giusto prima poi arriva”.

Sei stato tanti anni in Moto3, ti è pesato non vincere il titolo?
Ci sono stato troppi anni! (ride). Diciamo che quello è un capitolo chiuso, non mi girano le palle per non essere riuscito a vincere ma sicuramente avrei preferito farlo. Adesso ci proverò in Moto2, questo sarà un anno utile per fare esperienza e per riuscire a gestire al meglio la prossima stagione”.

Quindi punti a essere il migliore debuttante quest’anno?
Sicuramente, perché i rookye sono tutti forti, siamo saliti io, Martin, Bezzecchi, Di Giannnantonio. Non sarà semplice contro di loro e io spero di continuare su questa strada. Sto lavorando bene insieme alla squadra, intuisce subito le modifiche che mi servono”.

Hai al tuo fianco Giovanni Sandi, uno dei tecnici più esperti del motomondiale…
Ed è anche una bellissima persona, anzi in queste prime gare mi sono già pentito di non averlo ascoltato delle volte. Mi aveva consigliato delle modifiche per la garache non mi convincevano, ma aveva ragione lui. Dovrò cercare di stargli dietro”.

Credi che una vittoria possa essere alla portata prima della fine dell’anno?
Secondo me sono leggermente avvantaggiato dal fatto che le moto siano nuove per tutti, è come partissimo alla pari. Innanzitutto devo iniziare a lottare per le prime posizioni, restare più vicino al gruppo dei migliori, se riuscissi a salire sul podio sarebbe fantastico. Una vittoria? Perché no (ride)”.

Hai dovuto cambiare tanto la tua preparazione fisica nell’inverno?
Praticamente ho stravolto il mio allenamento e, sinceramente, non pensavo che avrei dovuto cambiarlo tanto. Ora punto più sulla forza e sulla resistenza e devo dire che non ho avuto particolari problemi nelle prime gare”.

Non essere in una struttura come quella della VR46 Riders Academy è un grande svantaggio?
“Diciamo che loro si trovano già la pappa pronta, è tutto organizzato, dagli allenamenti alle uscite in piste, e questo rende molte cose più semplici. Io faccio da solo, non so se sia meglio o peggio, ogni tanto me lo chiedo ma non so rispondermi. Continuerò così”.

C’è una pista che aspetti con particolari attese?
Per ora non vedo l’ora di arrivare in Texas, perché mi sto divertendo tanto. Inoltre sono un in una nuova categoria, quindi è bello scoprire ogni circuito”.

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