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SBK, Melandri: "A Ducati dovrebbero togliere 2.000 giri"

"Con 250 o 500 non cambierebbe nulla. I miei problemi? Sempre gli stessi, non sono mai andato veloce sulla R1. Spero il mio campionato inizi da Imola"

SBK: Melandri: "A Ducati dovrebbero togliere 2.000 giri"

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Il podio di Phillip Island sembra essere distante anni, non solo pochi mesi. Marco Melandri non sta riuscendo a fare pace con la propria R1 e, se gli avversari stanno facendo passi in avanti, il ravennate deve continuare a fronteggiare sempre gli stessi problemi. Fine settimana, dopo fine settimana.

Il tunnel è lungo e non vede ancora la luce, esattamente l’opposto di quello che sta succedendo a Bautista.

Le Ducati non vanno più forte di noi solo in rettilineo ma anche nelle curve veloci, grazie al carico aerodinamico delle ali - sottolinea Marco - Secondo me qui ad Aragon Bautista ha girato come su una MotoGP e senza mai spingere, 1’49” è un rtimo da prototipi. Per noi non ce n’è e ora stanno andando forte anche gli altri piloti sulla Panigale, ma in realtà l’anomalia era con non lo facessero prima”.


Melandri è sicuro che non basterà qualche giro in meno perché la situazioni cambi.

"Gli vogliono togliere 250 giri? Lo hanno già fatto per non rompere i motori, per vedere una differenza bisognerebbe toglierne loro 2.000, o farli girare ai nostri stessi regimi - la sua opinione - Abbassare di 250 o 500 giri è come fare loro un piacere”.

Comunque, non è la Ducati ad essere al centro dei pensieri del pilota Yamaha. Semmai sono le sue difficoltà, che anche ad Aragon si sono manifestate.

Oggi è stata una giornata completamente ‘no’ - riassume - Nella Gara Sprint sono rimasto coinvolto nella caduta alla prima curva, ho compromesso la possibilità di partire bene in Gara 2 e, quando succede ad Aragon, è finita. Ho fatto i primi giri abbastanza bene ma le mie difficoltà sono sempre le stesse: per cercare di rendere più stabile la moto sulle buche ho perso completamente aderenza al posteriore e non riesco a farla girare. Non riesco a sfruttare i miei punti di forza, anzi li ho completamente persi, e annaspo anche nelle altre situazioni. Devo snaturare il mio stile di guida, frenando tantissimo e dopo 7, 8 giri ho finito la gomma davanti e non riuscivo più a guidare. La moto si impennava perché non ero veloce in percorrenza di curva. È andata decisamente male”.

Dall’esterno, è facile chiedersi cosa è successo dall’Australia alla Spagna.

La gara di Phillip Island aveva nascosto i nostri problemi - spiega Melandri - perché è un circuito in cui non puoi mai spingere ma devi pensare ad arrivare in fondo. Riesco ad arrivare fino a un certo livello, ma di fatto non sono mai stato veloce con questa moto, è la realtà. Ho sempre gli stessi problemi dal primo giorno, devo aspettare che Yamaha porti qualcosa di diverso”.

Insomma, non si può risolvere tutto con due click alle sospensioni.

Ho bisogno di cambiare il comportamento della R1, il fatto che io sia più basso degli altri piloti fa sì che debba avere una posizione più avanzata e questo è un problema, perché la mia sensazione è che manchi peso al posteriore. Quindi soffro molto di più degli altri piloti

Però ad Assen il regolamento, attraverso le Concession Part, darà la possibilità a Yamaha di introdurre delle evoluzioni.

Non ho novità su come potrebbe cambiare la nostra moto, credo che non avremo qualcosa di nuovo in Olanda - mette in chiaro Marco - Credo che delle evoluzioni per la ciclistica arriveranno a Imola, e spero che il mio campionato parta da lì. Quella pista potrebbe avere delle caratteristiche favorevoli per me, solitamente andavo forte nei curvoni mentre ora sono diventati il mio problema principale”.

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