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SBK, Bautista non fa sconti nemmeno nella Gara Sprint, 2° Rea

Lo spagnolo trionfa rifilando quasi sei secondi al Cannibale, sul podio anche Lowes, 4° Davies seguito da Sykes, Laverty e Haslam, 11° Melandri

SBK: Bautista non fa sconti nemmeno nella Gara Sprint, 2° Rea

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La storia è sempre la stessa, anche nella Superpole Race, ovvero la gara sprint di dieci giri. Nel primo appuntamento della domenica mattina, Alvaro Bautista e la Panigale V4 si confermano infatti imbattibili. Allo spegnimento dei semafori l’alfiere Aruba ha fatto il vuoto, lasciando la concorrenza sul posto e arrivando in solitaria alla bandiera a scacchi.

Dietro al vincitore la battaglia per il secondo posto, ovvero quella che ha catturato tutti i riflettori con il testa a testa tra Johnny Rea e Alex Lowes, a cui si è aggiunto nel finale anche Chaz Davies. A spuntarla è stato però il Cannibale della Kawasaki, giunto al traguardo con quasi secondi di ritardo dal vincitore.

Con la superiorità evidente di Bautista, il quattro volte iridato non può fare altro che accontentarsi del secondo posto davanti alla R1 del britannico e alla Panigale del gallese. In quinta posizione spicca poi la BMW di Tom Sykes, alla migliore prestazione in questo inizio stagione. Un risultato che per certi versi regala morale al 66, nonostante nella “gara vera” la S1000RR fatichi ancora in termini di costanza, dovuta tra i tanti motivi al motore versione Stock. Mattinata amara invece dall’altra parte del box con Reiterberger costretto a fermarsi.

Nei primi cinque voleva esserci anche Eugene Laverty, invece l’alfiere GoEleven ha dovuto arrendersi di fronte a Tom Sykes. Dietro il pilota Ducati le Kawasaki di Haslam e Torres, poi la Yamaha di Cortese. Il tedesco ha sorpreso tutti in questo 2019 per la propria competitività sul giro secco, ma in gara fatica ancora molto a tenere il passo dei migliori. Niente da fare invece per Marco Melandri, rimasto fuori dalla top ten. Un inizio in salita per il 33, costretto ad andare largo alla prima curva per evitare di essere travolto dalla Ducati dello sfortunato Rinaldi, finito a terra, il quale ha centrato il malcapitato van der Mark. Quest'ultimo è riuscito comunque a ripartire, arrivando all'ultimo dietro il terzetto Honda capitanato da Camier.

   

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