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Simoncelli: "La Moto3 è dove i piloti si giocano i loro sogni"

Paolo dopo il GP di Argentina: "bisognerebbe dare giusto risalto a questa classe. Le qualifiche? Uno spettacolo poco elegante"

Moto3: Simoncelli: "La Moto3 è dove i piloti si giocano i loro sogni"

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Dopo ogni Gran Premio Paolo Simoncelli manda, come le altre squadra, un comunicato. Ma la Squadra Corse SIC 58 non è esattamente un team come tutti gli altri e così ci si ritrova a leggere un vero e proprio diario di quello che è successo nel fine settimana. Ci sono risultati della squadra, ma anche i pensieri di Paolo e le sue considerazioni.

Ecco quello che ha scritto dopo il GP di Argentina.

"Alla domanda perché hai deciso di fare il team manager? La mia risposta sarà sempre “Per gare come questa!"
 
Dovrebbero mettere per ultima la Moto3 perché mette a repenteglio l’andamento degli ascolti. Con gare così emozionanti e combattute si rischia che il telespettatore spenga la televisione e vada a fare un giro, senza sentire la necessità di guardare le altre categorie. Scherzi a parte…  penso davvero che i giornalisti di carta stampata non gli diano il giusto risalto, preferiscono scrivere a volte anche di cose più ininfluenti, ma che siano su piloti di Motogp. Be lasciate che vi dica che a mio modesto parere commettete un errore.

Questi sono giovani talenti che si giocano tutti i loro sogni con l’obiettivo di diventare campioni del mondo, sempre sul filo del rasoio alla ricerca continua di sponsor per andare avanti, un anno ci sei e quello dopo sei al televoto, alla ricerca disperata di un contratto da firmare, da voi dovrebbero essere aiutati di più.

Comunque sono felicissimo di come si sono comportati  i nostri piloti, delle loro reazioni in pista, della loro visione delle situazioni di gara a 360°. Antonelli cresce e si libera sempre di più da stereotipi e congetture varie, sta tornando il pilota dei suoi tempi migliori, il pilota che mi mancava vedere in pista da troppo tempo.

Tatsuki è li vicino, migliora, gli fiata sul collo può vincere, possono vincere e insieme ci hanno fatto vivere una domenica “bestiale".
 
Le prove invece sono anch’esse degne di nota, negativa però. Le Q2 sono state uno spettacolo veramente poco elegante, pista vuota, piloti tutti fermi al box ad aspettare una qualsiasi scia. Ovviamente finite le prove ho espresso loro tutto il mio disappunto probabilmente anch’io in un modo poco elegante. Marco aveva una filosofia rispetto alle scie: "io esco e vado forte se uno mi segue che faccia pure, io il bello o il cattivo tempo lo voglio fare da solo, tanto poi in gara si vede chi è uno da scie o no".

L’Argentina ci ha regalato un week end senza acqua, con un clima caldo e umido stile Malesia. La gente sugli spalti era “muy caliente” che è un po’ la prerogativa di questo popolo. Loro si sono fatti sentire… e noi siamo contenti abbiano apprezzato la nostra parte nello show.

Ho sentito l’ assenza di Carletto Pernat, un pilastro portante del paddock, da che io ricordi è forse il primo GP che salta della sua vita e a me non è piaciuto.

Oggi ripartiamo per il CEV dove i nostri cinque pilotini: Patacca, Bertelle, Hikaru, Volpi e Falzone nell’ETC, si daranno battaglia su uno degli ex circuiti più belli del motomondiale, il circuito di Estoril".

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