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SBK, Melandri: "Lowes? Parla male di tutti, non mi interessa"

"Ha fatto la stessa cosa con Cortese. Qui risolveremo il problema dello sbacchettamento e saremo da podio. Ducati? Non è Bautista veloce, ma Davies lento"

SBK: Melandri: "Lowes? Parla male di tutti, non mi interessa"

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La Superbike è ufficialmente sbarcata nel vecchio continente, ed i piloti desiderosi di mettersi in mostra non mancano. In cima alla lista c’è senza dubbio Marco Melandri, che in sella alla Yamaha del team GRT sta mostrando segnali incoraggianti, con il podio in Australia come miglior risultato.

Prima di pensare alla pista però c’è spazio per una piccola polemica, scaturita dalle dichiarazioni tutt’altro che al miele rilasciate da Alex Lowes nei riguardi del ravennate. “Non abbiamo parlato personalmente – spiega Marco - ma ho visto che ce l’ha con tutti quindi non mi interessa, ha parlato male anche di Sandro (Cortese ndr)”.

Uno dei motivi scatenanti dell’ira di Lowes pare essere la direzione tecnica da seguire.

“Non penso nulla a riguardo. Non mi interessa sinceramente, ognuno ha la sua moto e fa ciò che crede: le richieste che ho fatto a Yamaha sono chiare da novembre e pare che le stiano ascoltando sia per me che per gli altri piloti. Questo vuol dire che probabilmente sono conviti che io abbia capito la principale difficoltà di questa moto, ma lo vedremo più avanti quando arriveranno gli sviluppi”.

Sembra ci sia una lotta intensa per una sella nel team ufficiale in vista del prossimo anno, e tu sei tra i candidati.

“In questo momento voglio solo fare la mia strada. Mi fa piacere mettere a disposizione la mia esperienza per far crescere un team nuovo: siamo più piccoli di un team ufficiale ma ci sono tante persone che hanno voglio di fare. In questo momento credo ci servirebbe una moto di serie con caratteristiche diverse, vista la strada aperta da Ducati, più realisticamente servono modifiche più reattive per capire se la strada intrapresa è quella giusta”.

Veniamo ad Aragon. Pensi di poter lottare per il podio?

“In Thailandia avevo la velocità per ambire al terzo posto, ma purtroppo i problemi sul dritto mi hanno limitato. Qui penso che possiamo tornare a lottare per il podio: non so quanto saremo lontani da Rea, ma saremo veloci”.

Per la vittoria invece, ti aspetti un altro assolo Ducati?

“Sì per il successo non cambierà nulla, hanno troppo vantaggio non solo sul dritto ma anche nelle curve veloci”.

A proposito di Ducati. Credi che siano più veritiere le difficoltà di Davies o il dominio di Bautista per capire il valore della V4?

“Secondo me non è Alvaro che va forte, bensì Davies che va piano. Non è normale che Chaz sia più lento dei piloti privati, così come non è normale che, con una moto con venti chilometri in più, vada più piano dell’anno scorso nelle piste veloci. Il problema direi che è lui attualmente: vedendolo in pista non è nemmeno lontano parente del Chaz dello scorso anno, ma sono certo che tornerà sui suoi livelli abituali”.

Torniamo alla tua situazione. Ad Aragon vedremo ancora quelle spaventose sbacchettate sul dritto?

“Sono sicuro di no. Conosco la ragione del problema, e si tratta dello stesso componente che creava il problema lo scorso anno, purtroppo non è una questione di moto ma di un componente esterno. Ogni anno fatico a sapere sin dall’inizio tutto ciò che c’è sulla moto, lo scopro strada facendo: in Thailandia non c’era modo di cambiare questo componente, qui invece sì e sono convinto che il problema sparirà”.

 

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