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Non solo “auto blu”, nel mirino anche le moto

Nell’ultimo ordine d’acquisto della Consip, insieme a 8.280 auto blu anche 200 moto

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Sono in arrivo oltre 8.000 nuove auto blu per rinnovare il parco degli uffici pubblici centrali e locali, per un totale di 290 milioni di euro.

Carta canta nei bandi della Consip, la centrale acquisti dello Stato, come ha evidenziato il Messaggero.

Ma ci sono anche 200 moto blu, da enduro: due ruote a motore, sempre a disposizione della pubblica amministrazione per gli spostamenti.

In dettaglio

Più precisamente, il bando per il noleggio di 7.900 auto grigie (vetture con o senza autista con una cilindrata inferiore a 1.600 cc) è in dirittura d’arrivo.

Quello per l’acquisto di 380 auto blu (vetture con una cilindrata superiore a 1.600 cc) è in stato più avanzato. Idem per le moto, pare. C’è di tutto: city car compatte, auto ibride, veicoli elettrici e moto da enduro per ministeri, comuni, regioni e ASL.

Polemiche politiche

Come sempre in questi casi, sorgono polemiche politiche. Perché in epoca di crisi, disoccupazione, costi elevatissimi della politica, stipendi da favola di chi siede nei posti migliori della pubblica amministrazione, arrivano anche le auto blu, e addirittura le moto blu nuove di zecca.

Il vero problema è che si brancola nel buio: l’ultimo censimento effettuato dal Dipartimento della funzione pubblica in collaborazione con Formez Pa risale a un anno fa, e alla registrazione su base volontaria non partecipano tutti gli enti locali. Il rischio è che i numeri siano peggiori di quanto indicato.

Auto o moto blu, come simbolo del potere

Che siano auto blu elettriche o moto blu da enduro, comunque questi veicoli vengono visti come simboli del potere storico del politico medio, del burocrate che guida mezzi nuovi di zecca, mentre l’italiano medio fa fatica a trovare lavoro.

Le parole di Di Maio

Va evidenziato però che il vicepremier Di Maio ha manifestato subito contrarietà: “Bisogna ridurre le auto blu per i politici, tagliare tutte quelle che non servono e lo chiederò anche al presidente Conte. Allo stesso tempo, le restanti diamole in dotazione alla Polizia e alle forze dell'ordine”.

Consip non ha tardato a rispondere: “Le convenzioni stipulate con gli aggiudicatari delle gare non comportano un obbligo di acquisto da parte della Pa, ma nel contempo obbligano i fornitori a mettere a disposizione delle amministrazioni che vogliano aderire, un determinato quantitativo di beni al prezzo e alle condizioni di servizio stabilite". E “la disponibilità di una convenzione Consip, è il risultato finale di un processo strutturato e sottoposto a molteplici momenti di controllo e condivisione".

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