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MotoGP, Ducati attacca con Dovizioso e Miller, Marquez si nasconde

Lo spagnolo è ottavo in FP2, ma sul passo gara non ha rivali, tanto da essere quattro decimi più veloce, 3° Vinales, 6° Rossi, 13° Petrucci 

MotoGP: Ducati attacca con Dovizioso e Miller, Marquez si nasconde

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Il pomeriggio di Termas de Rio Hondo si tinge di Rosso, perché davanti a tutti ci sono ben due Ducati. I minuti conclusivi del turno si sono rivelati nuovamente decisivi, dal momento che i piloti hanno utilizzato la gomma soft e la sessione si è trasformata in una sorta di qualifica. Ecco quindi Andrea Dovizioso siglare all’ultimo tentativo il crono di 1’39”181, precedendo di soli nove millesimi la Ducati Pramac di Jack Miller, il quale ha mostrato grande fiducia con il tracciato argentino nonostante una scivolata senza conseguenze. Su una pista dove la Rossa ha faticato in più occasioni, i due alfieri sono quindi riusciti a mandare un segnale ben chiaro.

Occhio però a non fidarsi troppo dei tempi sul giro secco, dal momento che Marc Marquez ha evitato l'utilizzo dello pneumatico soft, rivelandosi invece imprendibile sul passo gara. Con la gomma dura, il pilota HRC ha girato nel pomeriggio circa mezzo secondo più veloce in confronto a Miller, primo degli inseguitori. Un segnale evidente di quella che sembra essere al momento la superiorità di Magic Marc (+0.316), autore al mattino del riferimento. Solo la classifica non gli dà ragione al momento, a tal punto da doversi accontentare dell’ottavo posto davanti alla Yamaha di Franco Morbidelli per soli sei millesimi.

Insomma, Marquez sembra avere una marcia in più a Termas de Rio Hondo e gli avversari non posso fare altro che inseguire. Tra questi spicca anche Valentino Rossi (+0.260), che con la gomma media non ha ancora dimostrato di avere quella fiducia necessaria. Con la soft il Dottore ha però compiuto un passo avanti, agganciando la sesta piazza alle spalle del rookie Fabio Quartararo (+0.176). Ancora una volta il francese sorprende, tanto da essere il migliore tra i debuttanti. Rimando in tema di M1, la più veloce è quella di Maverick Vinales, protagonista del terzo crono con un millesimi di vantaggio nei confronti della Honda di Cal Crutchlow, che un anno fa vinse sul tracciato sudamericano.

Scorrendo la classifica giungono poi buone notizie da parte di Andrea Iannone, che ha confermato gli stessi tempi del compagno Aleix Espargarò, riuscendo addirittura a precederlo. L’unico rammarico per il pilota Aprilia è non aver agganciato la decima piazza, detenuta da Nakagami, per soli 25 millesimi. Turno dal retrogusto amaro invece per Danilo Petrucci. Stona infatti vedere la GP19 ufficiale soltanto 13^ seguita dalla GP18 di Pecco Bagnaia e dalla Suzuki di Mir. È andata addirittura peggio alla KTM di Johann  Zarco (17°, +0.775), così come alla Honda di Jorge Lorenzo, soltanto 21°. Lo spagnolo ha fatto le scintille in pista, dal momento che nella saponetta ha inserito delle vita al titanio per aumentare lo spessore.   

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