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MotoGP, Rossi e il 'giallo' Yamaha: "Serve migliorare ovunque"

Valentino svela una passione per i libri polizieschi e avverte: "dobbiamo migliorare la gestione delle prove. Caso Ducati? Più importante pensare a noi stessi"

MotoGP: Rossi e il 'giallo' Yamaha: "Serve migliorare ovunque"

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Valentino ha confessato che baratterebbe la sua velocità in moto con la capacità di sapere scrivere un libro. Di che genere? “Giallo”, naturalmente e non è una battuta. “Mi piacciono le storie con omicidi e misteri da svelare” ha spiegato. Per allenarsi, potrebbe scovare il colpevole delle difficoltà della Yamaha negli ultimi anni.

La partenza in Qatar non era stata delle migliori.

Alla fine era stata una buona gara per me, mi ero divertito a  rimontare e il mio passo non era stao male, anche ultimi giri - ha ricordato - Però avevo sofferto troppo nelle prove e perciò ero dovuto partire dietro, qui, in Argentina, dovremo cercare di lavorare meglio sotto questo aspetto”.

Rimane il fatto che in molti si attendono di più da Iwata, non solo i piloti.

Naturalmente vogliamo andare più forte ed essere più competitivi - ha detto il Dottore - ma da una pista all’altra cambia sempre tanto, non sarà facile ma ci proveremo. Anche perché Termas de Rio Hondo è un circuito particolare per le condizioni, il meteo e l’asfalto, speriamo di essere fortunati e di potere correre sull’asciutto”.

Essere partito indietro ha però offerto un’opportunità a Valentino, quello di potere valutare da vicino tutti (o quasi) i rivali.

È stato interessante potere seguire le altre moto, sono stato vicino a Maverick, alla Suzuki, alla Ducati, le ho viste un po’ tutte - ha confermato - Sicuramente dobbiamo continuare a lavorare, perché non siamo forti come vorremmo. Soprattutto in uscita di curva, in accelerazione, siamo un po’ in difficoltà, poi dobbiamo riuscire a sfruttare al massimo gomme e a essere veloci dall’inizio alla fine della gara. In MotoGP, ormai, è il pacchetto completo a dovere funzionare”.

A Losail, però, sembra essere stata un po’ di confusione nel box, perché Rossi è stato il migliore dei piloti Yamaha in gara ma anche il peggiore in qualifica.

Io e il team dobbiamo migliorare nelle prove e nella gestione delle gomme - ha ammesso - In Qatar non avevamo fatto nulla di stano ma avevo dei problemi con lo pneumatico anteriore e siamo andati in difficoltà. Sicuramente bisogna cercare di gestire meglio certe situazioni, se fossi partivo più avanti magari sarei stato più vicino ai primi al traguardo”.

Le gomme sono il punto chiave della MotoGP e non per caso Ducati ha lavorato, con l’ormai famigerato cucchiaio, per migliorare il raffreddamento di quella posteriore. Yamaha, tra l’altro, è stato l’unico costruttore a rimanere neutrale nel caso che ha coinvolto la Rossa.

Sinceramente non ho seguito molto la questione, credo che per noi la cosa più importante sia pensare a noi stessi, non agli altri - ha dichiarato - Se sarà possibile vedere qualcosa di analogo al cucchiaio sulla M1? Ducati è stata sempre molto competitiva negli ultimi anni e credo sia intelligente analizzare quello che fanno, ma non so altro”.

A Rossi è stato anche chiesto di commentare le polemiche scoppiate in Spagna dopo la morte, a Jerez, del 14enne Marcos Garrido nel corso di una gara di Supersport 300.

Il nostro è uno sport pericoloso, ma penso che lo sia di più guidare un motorino in strada che correre in pista. Per quanto riguarda la sua età, non so che differenza ci possa essere tra correre a 14 anni piuttosto che a 15 o a 16”, la sua opinione.

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