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MotoGP, Domenicali: “Chi ha detto che imbrogliavamo adesso faccia silenzio e ci batta in pista”

L’Amministratore Delegato Ducati: “Orogliosi dell'ingegneristica italiana, anche se è un peccato aver speso tempo e denaro in avvocati per arrivare a questo risultato"

MotoGP: Domenicali: “Chi ha detto che imbrogliavamo adesso faccia silenzio e ci batta in pista”

La prima partita è stata vinta. Già, perché  in serata è arrivata la sentenza da parte della Corte d’Appello della FIM che ha confermato regolare l’appendice utilizzata da Ducati in occasione del GP del Qatar. In merito a quanto deciso, Andrea Dovizioso può godersi il trionfo di Losail e la Rossa continuare ad utilizzare quell’ala che secondo Suzuki, Aprilia, KTM e Honda generava downforce.

A seguito della pronuncia da parte della Corte d’Appello, Claudio Domenicali ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Nelle scorse settimane molte persone hanno dichiarato che stavamo imbrogliando – si legge su profilo Twitter dell’A.D. di Borgo Panigale – speriamo che ora facciano silenzio e provino a batterci in pista”.

In seguito ha aggiunto: “È  un peccato che per ottenere questo risultato sia stato necessario spendere tempo e denaro con gli avvocati e rivelare ai concorrenti le nostre conoscenze in merito  al raffreddamento delle gomme – ha sottolineato – Ducati è comunque orgogliosa dell’ingegno e dell’ingegneristica italiana e nella sua capacità di innovare”.

La questione però non è ancora chiusa, dal momento che le squadre potranno fare appello entro cinque giorni al CAS di Losanna. 

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