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MotoGP, Dal deserto alla pampa: è ancora sfida tra Dovi e Marquez

La MotoGP arriva in Argentina e Marc parte in vantaggio, la pista è amica anche di Yamaha che ha disperato bisogno di risultati

MotoGP: Dal deserto alla pampa: è ancora sfida tra Dovi e Marquez

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Se la pista di Losail era il terreno di caccia preferito dalla Ducati, per Termas de Rio Hondo lo stesso discorso vale per la Honda, e in particolare per Marquez. Delle cinque edizioni del GP di Argentina corse fino a oggi, la Casa di Tokyo ne ha vinte tre e Marc due. In verità avrebbero potute essere di più, perché il campione del mondo si è complicato la vita almeno un paio di volte.

L’anno scorso fu Crutcholw a festeggiare sul gredino più alto, il pilota di Cervera era decisamente il più veloce in pista ma buttò tutto all’aria prima facendo spegnere la moto (e riaccendendola) sullo schieramento, poi entrando in contatto con Rossi. Anche l’anno prima non gli andò particolarmente bene, con una caduta che lasciò campo libero a una doppietta Yamaha (e Cal a completare il podio).

Errori a parte, l’Argentina sorride a Marquez già prima di salire sull’aereo e la voglia di rivincita su Dovi è tanta. Anche perché Marc può guardare con fiducia anche alla terza tappa, in quella Austin dove è imbattuto.

Se anche i piloti sostengono che il “vero” campionato inizi a Jerez, con l’arrivo in Europa, è importante mettere in cassaforte più punti possibili, sfruttando i circuiti favorevoli e limitando i danni in quelli più complicati.

Termas lo è per la Ducati, perché il Sud America non ha mai riservato particolari soddisfazioni a Dovizioso, parte un podio nel 2015. Poi tanti incidenti che lo hanno visto incolpevole protagonista, il più clamoroso nel 2016 quando fu centrato da Iannone nella lotta per il 2° posto.

In altre parole, sulla carta Andrea parte svantaggiato anche se la Desmosedici sembra potere dire la sua in qualunque circuito. Forse non sarà abbastanza per contendere la vittoria a Marc, però si potrà limitare i danni.

Fin qui abbiamo parlato di Marquez e Dovizioso perché sono stati loro due a giocarsi gli ultimi titoli mondiale e la gara di apertura in Qatar, ma lo schieramento è pieno di “terzi incomodi”. A partire dalle Yamaha, che effettivamente a Termas si sono sempre fatte valere. Lo storico parla di una vittoria a testa per Rossi e Vinales e tre podi per Valentino.

Fin qui la teoria, poi sarà la pratica a dare il giudizio finale e la M1 (ricordando quanto è accaduto a Losail) non sembra avere risolto tutti i suoi problemi. Inoltre, se il tallone di Achille è la gestione della gomma posteriore, il circuito argentino è tra le piste peggiori per gli pneumatici. Nel box blu servono però disperatamente risultati, perché la doccia fredda del Qatar non ha di certo giovato al morale dopo le speranze coltivate (soprattutto da Maverick) nei test invernali.

Altra moto da tenere d’occhio è la Suzuki, che lo scorso anno con Rins era salita sul podio per la prima volta in Argentina. La GSX-RR è al livello delle migliori concorrenti e Alex ha grande voglia di mostrare tutto il suo valore in questa stagione.

Ci siamo dimenticati un altro protagonista annunciato, Cal Cruthlow. Il britannico è reduce dal 3° posto a Losail e lo scorso anno vinse a Termas, abbastanza per metterlo nel novero dei favoriti.

Inoltre la MotoGP riserva sempre qualche sorpresa quando meno te lo aspetti, Marquez e Dovizioso farebbero meno a guardarsi le spalle perché Lorenzo e Petrucci hanno molta voglia di mettere i bastoni tra le loro ruote.

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