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SBK, Lavilla: “La Ducati? Non siamo qua per punire chi vince”

ESCLUSIVA – Il responsabile SBK: “Lo scorso anno Rea ha dominato il Mondiale, ma non per questo gli abbiamo tolto i giri al motore durante il Campionato”

SBK: Lavilla: “La Ducati? Non siamo qua per punire chi vince”

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“La Ducati ha troppo vantaggio, deve essere castrata. Il Campionato è già scritto, bisogna toglierle i giri o aumentarli alle inseguitrici”. Sono queste alcune delle voci che tengono banco nel paddock della Superbike dopo il secondo round stagionale sulla pista di Buriram. Alvaro Bautista ha fatto bottino pieno e in molti si chiedono cosa intenderà fare Dorna dopo la famosa terza  gara di Aragon. Abbiamo quindi colto l’occasione per parlarne con Gregorio Lavilla, nuovo responsabile del Campionato, il quale ha preso il posto di Dani Carrera.

Lavilla, rispetto alla scorsa stagione avete mescolato le carte in tavola.

“Un anno fa tutti dicevano che a vincere è sempre Rea, adesso invece Bautista – ha esordito scherzando – credo che lo scenario del Campionato sia cambiato dopo queste prime due gare, anche se siamo solo all’inizio e bisogna evitare dei bilanci affrettati. Di sicuro, come abbiamo visto, l’asticella si è alzata, ma ripeto: siamo soltanto alla seconda gara”.

È sorpreso dalle prestazioni offerte in pista dalla Ducati?

“Certo, non posso negarlo. Sono sorpreso io, come gli appassionati, gli addetti ai lavori, ma anche la Ducati stessa”.

Bautista sta dominando il Mondiale con distacchi impressionanti e tutti si aspettano un intervento da parte di Dorna per riequilibrare la situazione. Al momento, l’unica carta che avete, è  quella di tagliare i giri, dato che con le Concession Part avete le mani legate.  Cosa accadrà a partire da Aragon?

“Penso sia necessario fare un po’ di chiarezza a riguardo. La Dorna non è qua per punire o penalizzare chi vince. È vero che Bautista sta dominando, però siamo solo alla seconda gara del Mondiale. Nessuno ha la palla di cristallo per prevedere cosa accadrà da Aragon in poi. Tra l’altro, al momento c’è una sola Ducati che sta vincendo, dato che le altre stanno soffrendo. A tal proposito vorrei fare un esempio”.

Certo.

Lo scorso anno abbiamo tolto i giri alla Kawasaki prima del via del Mondiale, però poi non siamo più intervenuti, nonostante Rea avesse dominato per tutta la seconda parte del Campionato. La sua moto vinceva sempre, su ogni pista, ma le altre ZX-10RR dove erano? Tra l’altro, sento parlare solo dei giri. Di sicuro sono importanti, ma non stravolgono il mezzo. Con meno giri la Kawasaki ha girato più veloce della MotoGP a Jerez, inoltre le piste del Mondiale non sono fatte di soli rettilinei”.

Quindi non ci saranno interventi?    

“Questo lo dovremo vedere. Come sapete c’è una società esterna alla Dorna che opera calcolando l’algoritmo che si basa su alcuni fattori, come le vittorie e i distacchi in gara. Una volta che avremo analizzato questi dati, vedremo come comportarci”.

Cambiamo argomento. Con la Panigale V4 si è aperta l’era della MotoGP in SBK?

“Quest’anno credo che abbiamo visto un grande investimento da parte delle Case e penso che per un pilota sia il massimo rispetto al passato. Ai miei tempi c’erano gomme e sospensioni diverse e non potevi nemmeno intervenire sul regolamento. A parte questa breve premessa, se tutte queste Case decidessero di lanciare sul mercato la Replica della MotoGP sarebbe una nuova strategia di vendita commerciale e noi dovremo essere pronti ad accoglierla".

Vedremo anche moto con le ali come nel Motomondiale?

“Abbiamo già affrontato questo discorso con la MotoGP. Se la moto di serie le prevede, non possiamo  certo permetterci di vietarle”.

Prima abbiamo nominato Bautista. È il pilota che mancava alla SBK?

“Credo che ogni pilota presente sullo schieramento sia un potenziale vincitore. Se sarà un pilota di richiamo lo dirà la pista, come sempre. Di sicuro è un grande talento, dato che arriva da un Campionato dove ci sono i più forti al mondo”.

Parliamo di circuiti per concludere. Buriram salterà nel calendario 2020?

Al momento sono sincero nel dirle che non c’è un accordo per il rinnovo e quindi è fuori  ma so che da parte loro c’è la volontà di proseguire”.

Come mai non è entrata la Cina nel calendario 2019?

“C’era un progetto, ma dopo l’ultimo sopralluogo la FIM ha ritenuto che i lavori non fossero stati svolti secondo le indicazioni e di conseguenza era impossibile omologarla”.

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